Golasecca: LughNasad – L’incontro delle tribù
Golasecca: LughNasad – L’incontro delle tribù
Nell’area archeologica del Monsorino, sabato 29 luglio alle ore 11.00 si svolgerà l’evento culturale di archeologia “LungNasad – L’incontro delle tribù.
Saluto agli antichi, concerto d’arpa e il professore Mauro Squassanti, storico e appassionato di archeologia, ci condurrà nel fulcro della storia legata al Monsorino portandoci indietro nel tempo.
Nelle giornate del 28, 29 e 30 luglio presso il campo sportivo in Viale Europa sarà presente anche quest’anno un mercato di creazioni artigianali, bevande e tanto altro.
Chi volesse partecipare come espositore può inviare una mail: info@imbolc.it
Sabato 29 luglio, Caterina Sngineto ci incanterà con le splendide melodie della sua arpa.
Storia degli scavi
La zona fu oggetto di scavi già nell’800. Il primo scopritore fu infatti lo studioso Giovanni Battista Giani che però interpretò i circoli di pietra, o cromlech come resti romani della Seconda guerra punica.
Fu poi Pompeo Castelfranco a capire che si trattava di strutture megalitiche a carattere funerario di epoca celtica, confrontabili con altri circoli di pietra rinvenuti in altre parti d’Europa.
Resti quindi appartenenti ad una civiltà ben più antica dei Romani, quella di Golasecca appunto, di origine celtica e insediatasi in queste zone tra il IX e il secolo a.C.
I cromlech, presenti non solo nell’area del Monsorino, ma anche a Vergiate e Garzonera, sono tuttora visibili e fanno parte di un sentiero turistico praticabile all’interno del territorio di Golasecca.
Il sentiero e la necropoli del monsorino
Due sepolture in cassette litiche sono già visibili davanti al Municipio di Golasecca. Proseguendo poi lungo il Ticino si costeggia l’area del sepolcreto fino a Sesto Calende.
All’interno del Parco del Ticino, sulla riva sinistra del fiume, il Monsorino costituisce il nucleo più importante di strutture funerarie costituite da pietre disposte in cerchio in corrispondenza di alcune tombe a pozzetto del VII secolo a.C.
In particolar modo, nella necropoli del Monsorino sono visibili i resti di sette recinti circolari e tre rettangolari, mentre il materiale rinvenuto è costituito soprattutto da ceramiche e oggetti in bronzo e in ferro.
Da Sesto Calende provengono alcune delle tombe più ricche della cultura di Golasecca: due appartenevano a guerrieri e sono conservate nei Musei di Varese e Milano, mentre un’altra tomba molto importante, nota come la Tomba del Tripode, è costituita da un cassone di lastre di pietra e all’interno sono stati rinvenuti molti oggetti di corredo, tra cui una situla in lamina bronzea e un tripode in bronzo, oltre ad oggetti di ornamento femminile. La tomba è conservata nel Museo locale di Golasecca.