Domenica 31 ottobre torna un appuntamento della tradizionale festa popolare, già nota nel mondo contadino dei nostri nonni e ancor prima nella tradizione celtica.
Il ritrovo è alle 20.45 nel piazzale del cimitero seguita da un momento di riflessione e di preghiera in occasione della festa di tutti i Santi ed i Defunti. A seguire un corteo festoso di adulti e bambini, vestiti come l’usanza contadina o con mantellina bianca e campanellino, sfilerà illuminando il percorso con lanterne e zucche intagliate. Il corteo arriverà all’Oratorio San Giovanni Bosco.
Giunti in oratorio si troveranno frittelle, castagne e bevande calde, da consumare allietati da uno spettacolo, come ai tempi era consuetudine, di giocolieri e mangiafuoco. La festa è stata organizzata con la collaborazione di tante realtà che muovono la vita comunitaria ovvero la Parrocchia, la Pro Loco, l’Amministrazione comunale, l’associazione L’Alveare, il Centro Anziani e l’Associazione Genitori a Scuola: tutti insieme per un momento di festa carico di significati.
LA FESTA DELLE LÜMERE si perde nei secoli delle tradizioni popolari e contadine di tanti popoli del mondo, soprattutto quelli del nord dell’ Europa con tradizioni che risalgono alla religione Celtica.
Questa festa è legata soprattutto a ottobre introducono nella stagione dell’Inverno:
IL RACCOLTO DEI CAMPI Dopo l’attesa e la fatica di tanti mesi la- frutti dei campi, si gioisce e si con- divide questa gioia con tutta la comunità. Ormai tutti i frutti sono al sicuro nei granai, nei vasi delle conserve, nei luoghi dove gli animali non possono toccarli. Tutto ciò che è stato coltivato e raccolto è il sostentamento per l’Inverno e materiale di scambio per avere prodotti e manufatti che non si possiedono! Tutto ciò era una ricchezza. Gioire insieme agli altri diventa festa e anche condivisione di ciò che si ha! (dolcetto o…).
LA LUCE NELLA NOTTE Ormai le ore di luce di una giornata diminuiscono e la notte prende il sopravvento! Nel buio da soli ci si perde e quindi fare festa con le luci è affermazione della forza dell’uomo sulle tenebre e sul male che tutto vuole avvolgere! Le forme intagliate nelle zucche vogliono far paura al buio stesso quasi beffandolo e volendo cacciare e spaventare il male che in esso si annida.
Solo insieme e accendendo tante luci si scaccerà la tenebra dai villaggi e dai paesi che diventano sempre più tristi e pericolosi a causa del buio della notte. E che dire del falò e delle lanterne e dei campanelli: indicano la presenza di persone amiche anche nel buio della notte. (Per cacciare la paura si raccontavano favole e ricordi intorno al fuoco).
La notte ed il buio ricordano anche il vuoto e lo smarrimento che provoca la MORTE DELLE PERSONE CHE CI SONO CARE. Esse, compagne di viaggio, in qualche modo indicavano la via per camminare nella vita.
La notte delle lümere voleva ricordare che l’anima delle persone morte è presente in questa notte ancora tra noi e che esse sono vicine (vengono in questa notte a visitare i luoghi nei quali abitavano) e questo porta gioia nel cuore! Perché esse tornano in questa notte ad essere la luce del cammino per chi è rimasto sulla terra… per questo motivo si accendono, in questa notte, tante luci con forme e colori diversi per ricordare questo legame profondo con le persone che con il loro amore hanno illuminato e illuminano la nostra vita. (Pensiamo oggi accendiamo sulle tombe dei nostri cari)