Cosa hanno in comune Alda Merini e i pastori della Murgia? Vite travagliate, spesso disperate tra discese agli inferi e risalite. Vite che hanno però dato luce a voci poetiche dirompenti e sconvolgenti.
Due serate per indagare il rapporto tra percorsi esistenziali complessi ed esperienze artistiche dal cui incontro sono nate parole poetiche libere da condizionamenti e sovrastrutture.
Parole e suoni che raccontano gli abissi dell’esistenza, sofferenza, dolore e al contempo anche gioia, felicità, senso e possibilità. Vite sofferte e parole strazianti che restituiscono in canto il dolore, facendolo alzare in un volo poetico che supera i limiti del corpo e i confini del tempo. E’ questo il fil rouge che unisce i due inconsueti spettacoli proposti dall’Assessorato alla cultura del Comune di Varese in programma a dicembre in Sala Montanari.
Il 3 dicembre Alda Merini al centro della scena
Alda Merini. Voce poetica, irregolare, intensa è il titolo della prima serata. Pamela Villoresi, una delle maggiori attrici italiane contemporane, sarà a Varese sabato 3 dicembre alle 20.30 per condurre il pubblico in un’indagine sulla figura dolorosa e sull’opera di Alda Merini, una delle massime voci poetiche del nostro tempo.
Accompagnata dalla chitarra classica e baritona di Claudio Farinone e da Raffaele Casarano al sax soprano e contralto, sotto la regia di Claudio Laiso, la Villoresi conduce lo spettatore nell’abisso della condizione esistenziale della Merini per cercare di capire in che modo l’autrice sia riuscita a trasformare il dato di realtà in risultato espressivo.
Tra vicenda biografica e linguaggio mitico e religioso emergeranno dalla produzione fluviale della poetessa titoli che ruotano attorno alla grande raccolta poetica La Terra santa e alle prose raccolte nel Diario di una diversa, la parte migliore e lancinante di un’opera che rischierebbe altrimenti di rimanere vittima dell’eccesso.
i pastori della Murgia protagonisti il 9 dicembre
Venerdì 9 dicembre, sempre alle 20.30 in Sala Montanari, è la volta di Storie e Patorie, uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Con il quartetto composto da Maria Moramarco, voce; Luigi Bolognese, chitarra; Nico Berardi, zampogna, charango, quena; Francesco Savoretti, percussioni.
Un progetto musicale nato per raccontare le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei “cafoni all’inferno”: uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese.
Maria Moramarco è il cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Una voce cristallina e potente, figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, terra meridiana, di confine, con le vicine civiltà mediterranee.
Moramarco proviene da una famiglia di “cantori”: è docente di lingue, ricercatrice e interprete. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata negli anni ‘70 e mai terminata e contenuta in una nutrita serie di pubblicazioni di CD e DVD, ultimo dei quali è “Stella Ariente”, un viaggio suggestivo che attinge al repertorio meno noto dell’Alta Murgia Barese attraverso il canto dello spirito: liriche devozionali, canti liturgici, preghiere arcaiche e litanie ancestrali della tradizione salentina. Modalità canore ormai scomparse, tecniche vocali di una cultura mai codificata ma presente. Una ricerca artistica che rimane fedele agli aspetti filologici, riuscendo comunque a raggiungere livelli di comunicazione col pubblico di grande fascinazione spirituale.
Info e prevendita
Posto unico al costo di 10 euro. Prevendita biglietti al MIV – Multisala Impero Varese in via Giuseppe Bernascone 13 a Varese. Tel +39 0332 284004.
Orari biglietteria: feriali 17.00/22.00 – festivi: 15.00/22.00
email: info@multisalaimpero.com
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