4 EXODUS è un punto di riferimento per Villadosia di Casale Litta e all’apericena di sabato sera gli abitanti della frazione hanno partecipato in massa.
4 EXODUS è un punto di riferimento per Villadosia
A dimostrazione che 4 EXODUS è un punto di riferimento per Villadosia l’apericena serviva proprio per raccogliere fondi per permettere a bambini e ragazzi di partecipare ad una vacanza.
I bambini e i ragazzi (6-16 anni) parteciperanno alla vacanza insieme “Ricominciamo a camminare” dal 21 al 25 agosto a Garda di Sonico (BS).
L’apericena serviva a raccogliere i fondi per rendere più accessibile l’iscrizione alle famiglie e permettere a tutti i bambini di poterci essere.
Antonio, il vicino di casa
“Per una comunità come Villadosia dove non c’è niente sono importanti gli eventi come questo. – dice Antonio, uno dei vicini presentì – Per me questa comunità rappresenta i ragazzi che vogliono continuare in maniera diversa da prima e le iniziative sono sempre ben accette perché si danno sempre da fare. Prima era molto diverso. Prima non c’era quel rapporto come adesso”.
Graziano Maffioli, il sindaco
”Da quando si è insediata questa comunità c’è sempre stato un rapporto molto collaborativo – ha detto Graziano Maffioli sindaco di Casale Litta – e in questo particolare momento direi che abbiamo raggiunto l’apice. Stiamo cercando di organizzare tante cose insieme e la comunità con i suoi ragazzi è molto disponibile, c’è un lavoro di grande aiuto sul territorio. I ragazzi escono puliscono le aiuole, puliscono le strade e le piante. Poi abbiamo avuto anche modo di valutare la loro disponibilità nel corso dell’oratorio feriale di quest’anno. E ora siamo qui per questa apericena il cui ricavato sarà utilizzato per poter far si che anche le famiglie più numerose e più bisognose possano permettere ai loro ragazzi questa vacanza. Direi che è veramente un bel momento e mi auguro che possa continuare ancora per molto tempo”.
Silvia, la vicina
“Noi siamo sempre qua, non abbiamo problemi di vicinato, anzi va tutto benissimo – dice Silvia, la vicina la cui abitazione si affaccia sul campetto della comunità – stasera c’era una raccolta fondi particolare per i bambini che devono andare in vacanza. Questa comunità per noi che siamo qua intorno è un punto di riferimento e un arricchimento per il paese. Per me è diventata indispensabile, adesso che non c’è più mio papà e chiamo loro per fare alcuni lavoretti”
Daniele, un utente
“La vita quotidiana in questa comunità è al contempo faticosa e piacevole – dice Daniele che è un utente di 4 Exodus – E’ faticoso, ma ci da una soddisfazione enorme quando vediamo la gente che è soddisfatta e contenta. Questo è il nostro ritorno maggiore. Con questa raccolta fondi permetteremo a tutti di venire in vacanza a Sonico e io sarò uno dei ragazzi che avrà il privilegio di andare con loro. Io sono qua da otto nove mesi e mi occupo di tutto e non mi occupo di niente. Sono una specie di tappabuchi, ma di pregio. Mi occupo dei cani, il mattino stendo le pizze, perché noi produciamo anche pizze, spacco la legna perché vediamo anche quella. Noi andiamo dal bosco a casa del cliente. Faccio anche traslochi e sgomberi e dove c’è da fare non mi tiro mai indietro. Io faccio tutto e non faccio niente, cerco di dare una mano dove posso, prendo un po dappertutto”.
Marco Pagliuca, il motore della comunità
“Noi vorremmo continuare a fare tutta una serie di attività da offrire al territorio. Ci teniamo che la comunità sia comunque un luogo aperto e non chiuso. Che noi e i nostri ragazzi possiamo essere visti con degli occhi nuovi, con degli occhi diversi e che tutti questi servizi possano diventare poi delle vere possibilità di reinserimento. Lavoriamo tanto, con il paese, con il comune e l’amministrazione, col territorio. Vedremo se riusciremo ad allargare ad altri servizi a strutture diverse per allargare il raggio d’azione. A noi interessa sempre fare delle collaborazioni, creare delle attività in rete con altri, perché penso che sia sempre fonte di ricchezza. Il tempo trascorso a Villadosia è stato un periodo ricco. I primi anni sono serviti per renderci conto cosa volesse dire avere una “comunità” all’interno di una “comunità” e come sviluppare tutto un percorso vero e credibile. Questi ultimi due anni, paradossalmente da quando è partito il covid, sono stati fiorenti e si sono sviluppate tutta una serie di cose e di attività che hanno portato oggi alla realtà che è. Siamo sicuramente contenti e soddisfatti dei risultati raggiunti a oggi, con la consapevolezza che abbiamo solo cominciato”.
Servizi a misura d’uomo
“Sono tutta una serie di servizi a misura d’uomo – ha continuato Pagliuca – fatti apposta per i nostri vicini, ma soprattutto sono attività che ci hanno permesso di farci conoscere per quelli che in realtà siamo e per quello che vorremmo essere. Tutti questi servizi abbattono in qualche modo il pregiudizio e quindi già questo è un grande risultato. Molti degli ospiti nella loro vita hanno comunque lavorato e quindi sanno cosa è il lavoro e cosa vuol dire avere una responsabilità. Probabilmente sono mancati dei punti di riferimento e un po ‘di costanza nella loro esperienza. Però questo è un periodo di esperienza positiva, bello, vissuto a pieno. E’ un periodo anche formativo per altri, che il lavoro non lo apprezzavano, è sicuramente un’esperienza importante dal punto di vista formativo. Noi facendo rispetto ai ragazzi dei progetti individualizzati cerchiamo di costruire dei veri e propri percorsi formativi. Laddove necessita facciamo anche dei corsi formativi specializzati che rilasciano poi attestati o certificazioni”.