Alle Universiadi in corso a Chengdu, in Cina, è andata in scena una vergognosa farsa, indice di un inesorabile declino dello sport troppo politicamente corretto
Declino dello sport
La protagonista dell’ennesima buffonata del declino dello sport è stata una ragazza somala che ha incredibilmente partecipato alla corsa sui 100 metri.
La giovane universitaria dall’aspetto paffutello ha partecipato alla corsa vestita di tutto punto trotterellando goffamente. La inverosimile atleta ha arrancato verso il traguardo con il tempo di 21 secondi e 81 centesimi. Circa il doppio delle altre partecipanti che percorrono i cento metri in 11/12 secondi. Il video della sua corsa è diventato virale e nell’immaginario collettivo è considerato il tempo più lento di sempre.
Il video
Elham Garaad ha pubblicato il video virale su Twitter, sostenendo che: “Il Ministero della Gioventù e dello Sport dovrebbe dimettersi”. Nel suo tweet la Garaad ha sostenuto che l’avere selezionata una ragazza così inesperta per rappresentare la Somalia si riflette male sul paese a livello internazionale. Inoltre ha criticato i governi che forniscono finanziamenti ai leader africani, alcuni dei quali sono dittatori o corrotti. Secondo lei La Somalia è un esempio di come il nepotismo e la corruzione possano prosperare. La Garaad ha criticato il vicepresidente della Somalia Athletics Federation che ha scelto sua nipote piuttosto che un’altra ragazza che si è allenata per 5 anni. L’autrice del Tweet ha sostenuto anche che gli aiuti dovrebbero dare potere alle popolazioni locali piuttosto che sostenere governi falliti. Inoltre Elham Garaad ha pubblicato l’immagine di un post di Facebook della vicepresidente della federazione somala di atletica Khadija Aden Dahir. In quel post la Dahir si congratula con sua nipote per essere stata selezionata per i Giochi dell’Università.
Le reazioni in Somalia
Il Ministro dello Sport e della Gioventù della Somalia, Mohamed Barre è andato su tutte le furie per la prova della giovane Nasra Ali Abukar. Barre vuole vederci chiaro, e ha ordinato l’apertura di un’inchiesta per capire in base a quali criteri questa atleta sia stata scelta. Nel frattempo ha sospeso la vice presidente Khadija Aden Dahir in attesa dei risultati della indagine. “Quello che è successo non è appropriato per la comunità somala. – ha dichiarato Barre – Mi dispiace, e ci scusiamo con il popolo somalo. Esigo più consapevolezza poiché hanno selezionato in modo inappropriato gli atleti per le gare in Cina e troverò il responsabile”.
Le Universiadi
Resta comunque da capire come il comitato organizzatore abbia potuto ammettere nello schieramento di partenza questa improbabile velocista senza verificare i suoi tempi di gara. Sicuramente ci saranno delle motivazioni diverse da quelle sportive. Comunque potrebbe essere opportuno anche qualche chiarimento all’interno dell’organizzazione. Lo sport, quello vero, non ha bisogno di queste farse.