Si chiama Operazione Transilvania e riguarda anziani circuiti e truffati nella città metropolitana di Reggio Calabria.
Anziani circuiti nella locride
L’operazione ha smantellato un’organizzazione criminale con base in Italia, ma coinvolge altri paesi europei le cui vittime sono anziani circuiti e derubati dei propri risparmi.
I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, la polizia rumena e tedesca con la supervisione di Europol hanno eseguito 13 mandati di arresto europei.
E’ stato il GIP del tribunale di Locri, su richiesta della locale procura della repubblica che ha emesso i relativi decreti.
Operazione Transilvania
Gli inquirenti l’hanno chiamata Operazione Transilvania e ha smantellato un’organizzazione criminale dedita alla circonvenzione di soggetti fragili.
Il nome Transilvania indica l’area geografica punto di arrivo dei flussi finanziari presumibilmente acquisiti illecitamente dagli indagati.
Le indagini sono cominciate nel 2018 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri.
All’origine c’è l’ascolto del territorio e il contatto diretto dell’Arma dei Carabinieri con i cittadini, in funzione di polizia di prossimità e di rassicurazione sociale.
E’ questa una funzione svolta quotidianamente per dare concretezza alla vocazione di vicinanza alla popolazione che rappresenta, sin dalle sue origini, uno dei tratti distintivi dell’Istituzione.
La vicinanza, nel tempo, ha progressivamente incrementato anche l’attenzione nei confronti delle vittime vulnerabili.
Un anziano originario di un paese della locride si è rivolto alla locale Stazione Carabinieri, segnalando per primo di essere stato circuito da una giovane donna di nazionalità rumena.
La donna, fingendosi innamorata di lui, lo aveva indotto a consegnare del denaro.
In un anno l’anziano, attraverso dazioni dirette di danaro contante e versamenti tramite “Money Transfer” all’estero, le aveva dato circa 20.000 euro.
I Carabinieri hanno intuito che non poteva trattarsi di una condotta isolata e posta in essere da un unico soggetto e si sono prontamente attivati.
In breve i militari hanno scoperto un’articolata organizzazione criminale, dotata di una struttura piramidale, composta interamente da soggetti di nazionalità rumena.
Il vertice in Romania
Ogni componente svolgeva un compito ben definito all’interno della rete che aveva il vertice in Romania e la base in Italia.
L’associazione faceva capo a due coniugi originari di Bistriţa-Năsăud (Romania) e si avvaleva di giovani donne appositamente addestrate.
Le vittime erano prevalentemente uomini anziani tra i 70 e i 90 anni.
L’approccio era un banale tentativo di vendita di oggetti come accendini e fazzoletti.
Poi, approfittando della solitudine delle vittime e della loro vulnerabilità si mostravano infatuate.
Poi si dichiaravano bisognose di aiuto adducendo gravi problemi di salute personali o di parenti stretti ancora residenti nei paesi di origine.
Una volta circuite le proprie anziane vittime li inducevano a farsi consegnare cospicue e continue somme di danaro, fino a mille euro per singola transazione.
Le cessioni di denaro avvenivano direttamente nelle mani della truffatrice, oppure bonificate ai vertici della banda in Romania.
Spesso, quando le vittime si accorgevano del raggiro, venivano ricattate o minacciate e la vicenda si trasformava in una estorsione.
Nel dicembre 2018 i militari della Stazione Carabinieri di San Luca avevano arrestato due donne dell’organizzazione, successivamente condannate e tuttora ristrette in carcere.
Le due donne erano responsabili di aver commesso una rapina in abitazione in danno di un settantasettenne precedentemente circuito.
Valium per rapinare
Prima di rapinarlo gli avevano somministrato una dose quasi letale di valium, causando all’uomo, nei giorni successivi all’evento, ben due infarti.
Nel dicembre 2018 e nell’aprile 2021, i Carabinieri avevano arrestato due donne nel momento in cui queste riscuotevano i soldi oggetto di un’estorsione.
L’estorsione era avvenuta in seguito al rifiuto degli anziani di continuare le dazioni e alla conseguente minaccia di rivelare ai familiari la loro presunta relazione.
Nell’ottobre 2018 a Grotteria (RC) una adescatrice aveva condotto un uomo quasi novantenne in un’abitazione privata dando così il tempo ai complici di sottrargli il portafoglio dall’autovettura.
Lo sforzo sinergico tra i Carabinieri della provincia di Reggio Calabria ed EUROPOL ha consentito la localizzazione dei destinatari delle misure cautelari.
Alcuni di loro si trovavano tra la Romania, la Germania e l’Olanda, mentre i restanti indagati in stato di libertà, ma rispondono delle medesime condotte di circonvenzione.
Le vittime accertate nell’arco temporale coperto dall’indagine sono una quindicina.
Le fasi della cattura hanno visto la cooperazione di polizia affiancata alla cooperazione giudiziaria tra Procure.
Contestualmente all’esecuzione dei Mandati di Arresto Europeo, le polizie rumena e tedesca hanno operato perquisizioni personali e locali nei confronti degli indagati.
Durante le perquisizioni hanno sequestrato dispositivi telematici il cui contenuto sarà oggetto di successiva analisi.
Inoltre nell’ambito della medesima investigazione, sono stati censiti flussi illeciti di denaro per oltre un milione di euro.
Le imputazioni sono l’associazione per delinquere finalizzata alla circonvenzione di incapace, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, rapina ed estorsione.
Ovviamente la vicenda è nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità dovranno essere accertate in sede di giudizio.