Emergenza Covid-19, due presidi della Prociv fuori da Ospedali di Varese e Busto

Emergenza Covid-19, due presidi della Prociv fuori da Ospedali di Varese e Busto

Emergenza Covid-19, due presidi della Prociv fuori da Ospedali di Varese e Busto. Emanuele Monti (Lega): “Controllo temperatura e assistenza a chi deve lavorare”

Milano, 24 marzo - “Due presidi della Protezione Civile fuori dagli Ospedali di Varese e di Busto Arsizio. Per garantire controlli continui alla salute del personale sanitario, delle Forze dell'Ordine, del personale dei supermercati e, in generale, di tutti quei lavoratori che non possono rimanere a casa, perché chiamati a garantire servizi o produzioni di cui la società non può fare a meno. Nei loro confronti occorre un occhio di riguardo, oltre al nostro dovuto ringraziamento”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, che presenta il nuovo progetto che andrà ad implementare i servizi di assistenza sanitaria in provincia di Varese.  

“Abbiamo raggiunto l'intesa con la Protezione Civile e le Direzioni generali delle Asst Sette Laghi e Valle Olona – spiega Monti – l'idea è quella di allestire due presidi, nella forma di 'minicampi' gestiti dalla Protezione Civile, fuori rispettivamente dall'Ospedale di Circolo di Varese e dall'Ospedale di Busto Arsizio, che avranno la funzione di servire tutti i cittadini che ancora oggi, nella fase di emergenza, sono tenuti ad effettuare la propria attività lavorativa. Quindi chi si occupa di compiti fondamentali, come medici e infermieri, gli appartenenti alle Forze dell'Ordine, gli addetti dei supermercati e chi lavora nelle aziende che non possono chiudere. Tutte queste persone, alla fine dei loro turni, potranno venire in questi presidi, prima di rientrare in famiglie, e farsi misurare la temperatura corporea con i termoscanner e ricevere tutte le informazioni necessarie e pratiche per evitare i rischi di contagio”.

“Nel momento in cui avessero sintomi di possibile contagio da Covid-19, verranno immediatamente presi in carico dal personale. L'obiettivo è infatti quello di tutelare la salute dei cittadini ed evitare al massimo la diffusione del virus. Questo progetto si inserisce nel percorso che abbiamo già iniziato sulla tutela delle persone in prima linea nella lotta al coronavirus e nella gestione di questo stato di emergenza, e si inserisce tra le iniziative come quella che avevo avanzato nei giorni scorsi, di richiedere il tampone per tutto il personale sanitario (richiesta appoggiata dalla Giunta ma che deve avere il via libera dell'Istituto superiore di sanità). Ringrazio il Consigliere provinciale Barcaro per il sostegno all'allestimento dei due presidi. E l'Assessore regionale Foroni, che ci ha appoggiato” aggiunge il Presidente Monti.

“Questo progetto è la dimostrazione che, come settore provinciale, in collaborazione con i CCV della Provincia e i Volontari, siamo sempre presenti e disponibili alle necessità del territorio.  Dopo il supporto dato alla Questura di Varese nelle stazioni di Varese, Busto e Gallarate (unica provincia ad utilizzare volontari), oggi partiamo con questo servizio rivolto alla cittadinanza. In questo periodo di difficoltà l'Ente Provincia, in collaborazione con gli altri attori, dimostra di avere sempre a cuore il bene dei cittadini” sottolinea Alberto Barcaro (Lega), Consigliere provinciale delegato alla Protezione Civile.

Il quale coglie l'occasione anche per annunciare “la prima fornitura di mascherine donate da un'azienda del territorio per i Volontari della Provincia di Varese”.

“Ad oggi avevamo a disposizione quelle ricevute da Regione Lombardia, subito distribuite ai Comuni che avevano attivato i COC, ma non erano bastate a coprire tutto il fabbisogno. Oggi, grazie al sig. Maraffino della ditta Emmetec srl, possiamo continuare a dare certezze ai Volontari Provinciali che sono una risorsa imprescindibile per tutti. Ho preso contatti diretti con il titolare, abbiamo sottoscritto come Provincia un atto ufficiale per la donazione e oggi abbiamo ricevuto la prima parte” conclude Barcaro.