In due soli giorni la Corte suprema Usa emette due sentenze sconvolgenti che sanciscono il ritorno al passato degli USA
Il ritorno al passato degli USA
Prima la Corte ha bocciate le restrizioni al porto d’armi poi abolisce la sentenza sul diritto all’aborto e in 48 ore incomincia il ritorno al passato degli USA.
La nuova formazione della Corte Suprema con i tre innesti voluti da Trump poco prima della fine del suo mandato (Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett) ha manifestato il suo orientamento.
Immediatamente alcuni tra gli stati repubblicani più reazionari come Texas e Missouri hanno annunciato di voler essere i primi a vietarlo.
Ora, quindi, la Corte suprema ha sancito che “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”.
Abolendo quindi la storica sentenza Roe verso Wade con cui nel 1973 essa stessa aveva legalizzato l’aborto negli Usa.
La sentenza ha visto i giudici dividersi tra loro con sei, tra cui i tre nominati da Trump, a favore e tre contrari.
L’effetto immediato è il ritorno al Far West con i singoli stati liberi di applicare le loro leggi in materia.
Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.
Di conseguenza Texas e Missouri annunciano di voler rendere subito illegale l’aborto
Migrazioni abortiste
Altri come lo Stato di New York aprono le porte ad un nuovo ciclo di migrazioni abortiste.
Secondo il presidente Biden “Oggi è un giorno triste per la Corte suprema e il Paese” e “La Corte suprema Usa ha portato via un diritto costituzionale”.
Il presidente USA ha lanciato un appello al Congresso, che ha sede proprio in quella Capitol Hill resa tristemente celebre dall’ultima follia trumpiana, per ripristinare la civiltà con una legge federale.
Biden ha anche dato immediatamente il mandato al segretario alla salute di garantire alle donne l’accesso alla pillola abortiva e ad altri farmaci per “l’assistenza riproduttiva”.
Una nota della Casa Bianca annuncia che le donne devono rimanere libere di viaggiare in sicurezza in un altro stato per cercare le cure di cui hanno bisogno.
Il Presidente ha avvertito che se qualche funzionario statale o locale cercasse di interferire con questo diritto fondamentale troverà la forte opposizione della sua amministrazione.
Probabilmente il divieto di aborto entrerà in vigore in 13 stati repubblicani nei prossimi 30 giorni, salvi i casi in cui la vita della madre è in pericolo.
Invece tre Stati democratici della costa pacifica (California, Oregon e Washington) hanno annunciato un impegno comune a difendere i diritti d’aborto.
Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer sono i tre giudici liberal che hanno votato contro la decisione di capovolgere la storica sentenza.
“Tristemente”, molte donne hanno perso una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo” hanno dichiarato i tre.
Sempre con sei voti a favore e tre contrari la Corte il giorno prima aveva bocciato le restrizioni al porto d’armi a New York.
Le norme bocciate prevedevano una licenza per portare un’arma in pubblico.
La sentenza della corte è di fatto a sostegno del secondo emendamento e sostiene che la “giusta causa” prevista a New York per le armi viola la costituzione.
Per la Corte il Secondo Emendamento protegge i diritti degli individui di portare un’arma con sé fuori casa per autodifesa.
Di fatto la decisione apre per un maggior numero di cittadini di portare legalmente armi in strada.
La scelta di Trump di nominare tre giudici all’ultimo momento, poco prima della sua sconfitta, rischia di riportare il paese indietro di un secolo.
Il “bulletto di New York” anima dell’assalto al Campidoglio e suoi accoliti continuano imperterriti nella loro opera di distruzione della democrazia.
L’attuale composizione della Corte Suprema
- Il presidente John Roberts (67 anni), nominato da G. W. Bush
- Clarence Thomas (72), nominato da G. H. W. Bush
- Stephen Breyer (83), nominato da Clinton
- Samuel Alito (71), nominato da G. W. Bush
- Sonia Sotomayor (67), nominata da Obama
- Elena Kagan (61), nominata da Obama
- Neil Gorsuch (54), nominato da Trump
- Brett Kavanaugh (56), nominato da Trump
- Amy Coney Barrett (50), nominata da Trump
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