Massimo Giletti indagato. “E’ una cosa molto grave – dice Giletti all’ANSA –.
Anche un ergastolano può fare una querela, però quello che faccio fatica ad accettare è perché a noi sia stato vietato l’accesso agli atti.
Vorrei capire quale è la motivazione della querela.
Aspetterò e verrà il momento, sempre con fiducia nella giustizia
E aggiunge: “ma con tutto quello che ho passato e sapendo che Giuseppe Graviano è il fratello di chi mi vuole morto faccio davvero fatica a capire”.
“Con l’anno che ho vissuto non mi stupisco più di niente – prosegue -. Come diceva Rodari è un paese all’incontrario, mi sembra sempre più evidente”.
“Ho sempre fiducia nella giustizia, certo alle volte penso che viviamo in un Paese all’incontrario, ma ormai non mi stupisco più di nulla”.
Così Massimo Giletti all’agenzia di stampa Agi commenta la notizia dell’apertura di un fascicolo presso la Procura di Terni
dopo la querela per diffamazione ad opera di Giuseppe Graviano, il famigerato mafioso condannato a diversi ergastoli per reati tra cui le strage di Capaci:
le stragi del ’93 e l’ omicidio di padre Pino Puglisi. In un Paese come l’Italia succede pure questo.
Non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a Giletti auspicando che possa uscire indenne dal processo.