Nel terzo trimestre Tesla, tra i brand più noti al mondo nella produzione di auto elettriche, ha superato le aspettative. Gli analisti avevano previsto infatti previsto che la società di Elon Musk avrebbe consegnato circa 220.900 auto elettriche il terzo quarto del 2021, mentre la società ha affermato di aver prodotto 237.823 auto, di cui ben 228.882 unità erano i suoi veicoli Model 3 e Y, le sue offerte di fascia media più accessibili. Il resto era invece riconducibile ai veicoli Model S e X. Ricordiamo che lo scorso trimestre Tesla aveva consegnato 201.250 veicoli e prodotto 206.421 auto, anche se la produzione dei suoi veicoli Model S e X scese sotto quota 2.500 unità. Ma conviene ora comprare azioni Tesla sfruttando il buon momento, e utilizzando una delle migliori Piattaforme Trading in circolazione?
I buoni numeri sono già il passato, meglio guardare al futuro
Come ogni buon trader potrà confermare, tutte le notizie che sono veicolate attraverso i media sono già incorporate nel prezzo dell’azione. Dunque, se l’azione Tesla di Elon Musk salirà di prezzo nel corso dei prossimi mesi non sarà certo principalmente merito di quanto comunicato dalla società sui risultati del terzo trimestre, quanto per le sue prospettive future.
Non possiamo tuttavia non rammentare come nelle scorse settimane Tesla abbia messo i clienti in allarme sui ritardi di consegna, e come – effettivamente – nel comunicato stampa con cui venivano ufficializzati i dati commerciali, l’azienda abbia riconosciuti i ritardi, incolpando la catena di approvvigionamento globale e le sfide logistiche affrontate in tempi Covid, e ringraziato i clienti per la loro pazienza.
La catena di approvvigionamento di ELon Musk
Proprio sulla catena di approvvigionamento – anche in qualità di driver che potrebbe condizionare le performance future – val dunque la pena spendere qualche parola in più. Ricordiamo che Tesla ora produce auto nel suo stabilimento di Shanghai e nella fabbrica statunitense di Fremont, in California. Intanto, continua a produrre batterie a livello nazionale con Panasonic nella struttura di Reno, Nevada.
Durante il terzo trimestre 2021, Tesla ha iniziato a spedire alcune batterie al litio-fosfato di ferro dalla Cina per essere utilizzate nei veicoli Model 3 fatti per i clienti negli Stati Uniti. La società ha anche temporaneamente sospeso alcune operazioni presso l’impianto di assemblaggio di veicoli a Shanghai, dove produce auto per i clienti in Cina e in Europa, a causa della carenza globale di semiconduttori.
La propensione per l’elettrico
Secondo un sondaggio di pochi mesi fa condotto da Pew Research, il 39% degli americani afferma di pensare seriamente a un elettrico in occasione del prossimo acquisto di un veicolo. Si tratta di una percentuale particolarmente elevata che, se anche solo in parte minoritaria sarà convertita in effettivi comportamenti, potrebbe portare alla Tesla di Elon Musk un elevato numero di nuovi clienti. Certo è che questa domanda presunta è incoraggiata dall’aumento dei costi del carburante e dai regolamenti ambientali, e che come avvenuto in Cina, occorrerà accompagnarla e stimolarla con la presenza di incentivi specifici che possano convincere gli indecisi.