La Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha chiuso le indagini su una maxi frode fiscale nel varesotto con 23 indagati.
Maxi frode fiscale nel varesotto
Le indagini dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese avrebbero evidenziato una maxi frode fiscale nel varesotto ammontante ad oltre 34 milioni di euro
I finanzieri della Guardia di Finanza di Busto Arsizio hanno rilevato condotte fraudolente che avevano standardizzato una prassi contabile dove le fatture fittizie venivano saldate con bonifici bancari.
I 23 indagati sono accusati di aver costituito società cartiere che ricevevano fatture per operazioni inesistenti coinvolgendo molteplici società operanti principalmente nel territorio lombardo e piemontese.
Le aziende fittizie che partecipavano alla maxi truffa emettevano fatture per operazioni inesistenti a clienti che poi le saldavano con bonifici bancari.
Successivamente gli indagati restituivano il denaro in contanti trattenendo una provvigione come compenso per il servizio fornito.
I prestanome
Per rendere credibile l’operazione il gruppo reclutava numerosi “prestanome” che si intestavano formalmente le società che partecipavano al carosello.
I militari hanno effettuato intercettazioni e pedinamenti dal 2017 al 2021.
Hanno analizzato i tabulati telefonici, ricostruito operazioni bancarie, effettuato intercettazioni telefoniche e ambientali audio/video e con apparecchiature gps.
inoltre hanno effettuato pedinamenti e analizzato una copiosissima documentazione contabile/amministrativa.
Le verifiche fiscali hanno permesso ai militari delle Fiamme Gialle di ricostruire esattamente il modus operandi del gruppo criminale.
La maxi frode fiscale ha consentito il conseguimento di ingenti risparmi fiscali deducendo costi inesistenti e permettendo di detrarre iva a credito.
Un ulteriore vantaggio era anche quello di accumulare e ripulire ingenti quantità di denaro contante inserendolo nel circuito legale.
Ovviamente, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà effettiva solo dopo l’emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.