Sono oltre 220.000 gli assistiti dal Banco Alimentare della Lombardia nel 2021, circa il 10% in più rispetto al 2019. Un aumento dovuto alla crisi COVID-19 che ha accentuato le condizioni di difficoltà economica; e che oggi non accenna ad arrestarsi a causa dello scontro tra Russia e Ucraina.
Infatti, secondo una survey inviata alle strutture caritative partner del Banco Alimentare della Lombardia, il numero dei profughi accolti nella nostra regione è cresciuto di oltre 3 volte in soli 2 mesi; passando da 1.800 (con un’incidenza molto alta di minori, 4 su 6) a 6.200, di cui circa 3.000 minori (500 sotto i 3 anni d’età).
Una tendenza di crescita nel tempo
Il numero delle persone in difficoltà in Lombardia è destinato a crescere nei prossimi mesi – regione in cui è previsto l’arrivo di circa la metà dei profughi del nostro Paese – a causa delle ripercussioni negative del conflitto; dell’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dell’inflazione. Inoltre, l’aumento dei costi per l’attività di recupero e redistribuzione delle derrate alimentari, associata alla riduzione della donazione di eccedenze da parte dei diversi rami del settore agroalimentare, preoccupa Banco Alimentare della Lombardia, in difficoltà nel fronteggiare e soddisfare tutte le richieste di aiuto.
La crisi, infatti, continua a colpire l’economia globale, che già stava combattendo le costanti problematiche nelle catene di approvvigionamento e un rapido aumento dell’inflazione.
Non è stato sufficiente il taglio temporaneo sulle accise – che ha agevolato gli automobilisti e gli autotrasportatori italiani solo per un breve periodo –, poiché il prezzo del carburante è cresciuto in maniera costante negli ultimi mesi.
In particolare Banco Alimentare della Lombardia ha registrato un incremento del costo del 23%, con una differenza di +5.000 € rispetto allo scorso anno; da 21.711 € nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021, a 26.669 € negli stessi mesi del 2022.
Inevitabilmente, anche l’attività di Banco Alimentare della Lombardia subisce la pressione del contesto attuale in termini di aumenti di costi nella logistica; di necessità di ottimizzare i recuperi a fronte di un aumento delle richieste; di una minore quantità di prodotti provenienti dai fondi pubblici, a causa del forte incremento dei prezzi delle materie prime.
Le dichiarazioni
“Siamo molto preoccupati per la situazione che stiamo vivendo, per il continuo incremento del numero delle famiglie che supportiamo; ulteriormente aggravato a causa del conflitto in Ucraina e dell’inflazione che impatta la capacità di spesa di sempre più persone, oltre dell’elevato numero di rifugiati che sta arrivando nella nostra regione, la Lombardia, che ospita circa la metà dei profughi previsti in Italia”. Spiega Dario Boggio Marzet, Presidente di Banco Alimentare Lombardia.
“La condizione attuale non migliorerà in breve tempo e per questo è fondamentale il contributo di tutti per far fronte a questa emergenza; confidiamo in modo particolare nel supporto delle aziende che, attraverso donazioni di cibo e sostegni economici siano sempre più al nostro fianco nel contrastare la povertà sempre più in crescita nella comunità.”