Dopo gli Usa e l’Ue anche il ministro della Pa Zangrillo pensa di proibire Tik Tok per i dipendenti pubblici
Proibire Tik Tok
Il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, ha annunciato che tra le opzioni allo studio del governo ci sarebbe quella di proibire TikTok per tutti i dipendenti pubblici.
TikTok, dal canto suo, ha confermato la volontà di rispettare le normative europee in materia di privacy e l’impegno a intensificare la collaborazione con le istituzioni italiane.
Negli scorsi giorni la Commissione europea ha chiesto ai propri dipendenti di disinstallare entro il 15 marzo l’applicazione sia dai dispositivi aziendali che da quelli personali.
Pericolo per la cybersicurezza
L’organo di gestione interno della Commissione europea ha vietato Tik Tok su smartphone e tablet del suo staff in pericolo per la cybersicurezza.
Non solo: Bruxelles mantiene alta l’attenzione anche sugli altri social.
Il divieto, comunque, mira a proteggere la Commissione da azioni che potrebbero essere sfruttate per attacchi informatici contro il suo contesto aziendale.
In precedenza, lo scorso dicembre, sia il Senato statunitense che lo stesso presidente Joe Biden avevano ordinato di eliminare la app dai cellulari di tutti i dipendenti governativi.
Gli Stati Uniti sono impegnati già da tempo nella battaglia contro alcune aziende cinesi accusate di rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale.
I legislatori statunitensi vorrebbero anche imporre lo stop a tutte le transazioni negli Usa delle aziende dei portali influenzate da Paesi stranieri come Russia e Cina.
I rimedi offerti da Tic Toc
Tik Tok ha offerto dei rimedi al governo statunitense che dovrebbero permettergli di restare sotto la proprietà di ByteDance e operare negli States.
L’azienda cinese si sarebbe offerta di assoggettarsi a maggiore vigilanza del governo americano e di Oracle, che già le fornisce parte della tecnologia.
Inoltre TikTok rassicura il governo Usa sul fatto che la sua attività non rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale.
Secondo l’azienda cinese i contenuti della piattaforma non possono essere manipolati dal Partito comunista cinese.
Secondo loro i dati personali dei cittadini americani non finiscono in mano alle autorità di Pechino.
La situazione in Italia
Il Ministero per la Pubblica Amministrazione retto da Paolo Zangrillo ha 3,2 milioni di dipendenti e quindi è molto coinvolto nella scelta.
Le strade possibili al momento sono due: muoversi in sintonia con la Commissione europea o prendere una decisione diversa.
Sta di fatto che la decisione è urgente e già dalla prossima settimana bisognerà fare qualche cosa.
Lo scorso gennaio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha incontrato i rappresentanti della filiale tricolore di ByteDance.
All’incontro erano presenti anche rappresentanti del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
In quella occasione Tik Tok ha confermato la volontà di rispettare le normative europee in materia di privacy e l’impegno a intensificare la collaborazione con le istituzioni italiane.