Si è tenuta lo scorso 23 ottobre a Omegna (VB) l’inaugurazione del museo dedicato a Gianni Rodari, scrittore e poeta tra i più celebrati del Novecento italiano.
Proprio nel luogo dove è nato l’autore sorgerà dunque l’unica struttura in Europa a lui dedicata, dotata di percorsi multimediali e spazi dedicati ai più assidui lettori di Rodari, i bambini.
Si tratta di un museo interattivo e che presto diventerà “diffuso”.
Il museo, che nasce nella città natale dell’autore, è stato progettato affinché i visitatori contribuiscano attivamente all’esperienza museale. E sempre nello spirito rodariano, all’inaugurazione ufficiale di sabato mattina 23 ottobre, i primi a entrare nel museo saranno i bambini, seguiti dalle autorità.
L’apertura delle porte del museo avverrà nelle giornate conclusive del Festival Gianni Rodari, mentre si festeggiano i 100+1 dalla nascita dell’autore.
La matita bicolore simbolo del Museo è stata pensata come scettro dell’errore creativo, mentre il blu e il rosso (classicamente usati per le correzioni a scuola) si trasformano in forze opposte che accendono la scintilla della creatività.
Sparsi tra le sale sono allocati alcuni telefoni a disco dai quali si può riascoltare le “Favole al Telefono” del ragionier Bianchi.
Il progetto, fortemente voluto dal Sindaco di Omegna Paolo Marchioni, è stato reso possibile da Fondazione Cariplo. Sara Rubinelli, Assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Omegna, ha lavorato con un team di lavoro task-oriented composto da Luca Vergerio (Ufficio Cultura del Comune di Omegna), da Alberto Poletti (Direttore del Parco della Fantasia “Gianni Rodari”), dagli architetti Fabrizio Bianchetti e Gabriele Medina e dal prof. Pino Boero, curatore del Museo. I progettisti di auroraMeccanica hanno ideato il percorso museale e lo Studio Grand Hotel si è occupato del progetto grafico.
Nell’operazione anche lo Studio Legale e Tributario Legalitax che con l’avv. Ilaria Carli, coadiuvata dal dott. Marco Bosatra, ha redatto il testo del contratto tra le eredi Rodari e il comune sulle sponde del lago d’Orta per l’utilizzo del nome e dell’immagine dell’artista.