Per l’artista varesino Marco Rodio quella in corso è una Stagione di Teatro davvero intensa ed è l’occasione per una meritata intervista. Classe 1978, nasce e vive a Varese, dove ha iniziato nel 1995 i suoi primi passi nel mondo del teatro. Attore, danzatore, aiuto regista e regista, ha realizzato nel corso degli anni numerosi spettacoli teatrali, frutto di svariate collaborazioni. Molto apprezzato per il suo impegno e la sua etica professionale, Marco ha avuto il pregio di divenire l’assistente dei suoi principali maestri, ovvero Corrado d’Elia e Paolo Franzato. E proprio con questi prosegue una proficua attività di cui andiamo a raccontare.
Marco in questi giorni è in scena al Teatro Litta lo spettacolo Amadeus. Parlaci di questa tua ultima esperienza professionale.
Questa di “Amadeus” è stata un’avventura davvero intensa. Nuova produzione, dunque, un mondo tutto da costruire partendo da pochi elementi. Testo inedito scritto da Corrado d’Elia che ne è anche interprete e regista. A me è stata affidata l’assistenza alla regia, quindi sono stato di supporto all’ideazione scenica e il collegamento tra la regia stessa e gli altri ruoli professionali quali, per esempio, scenografa, tecnico luci, fonici. Quello di assistente è un compito che svolgo con passione, che permette di occuparmi di molti aspetti legati alla messa in scena e del buon svolgimento di tutto il processo produttivo. E’ un ruolo che impone una conoscenza dei vari livelli di cui su compone un’opera teatrale e questo mi porta ad una continua crescita professionale e personale. In “Amadeus” il lavoro svolto è stato denso, febbrile, ma il risultato è uno spettacolo emozionante. Per quanti volessero passare una serata in compagnia del genio di Mozart, lo spettacolo sarà in scena fino al 17 dicembre.
Sempre a Milano si sono appena concluse anche le repliche dell’Otello che ti hanno visto nel doppio ruolo di aiuto regista e attore.
“Otello” è andato in scena al teatro Leonardo di Milano tra ottobre e novembre. E’ uno spettacolo che adoro. Tutti conosciamo la forza della drammaturgia shakespeariana. L’adattamento scelto per questa messa in scena ha evidenziato la contemporaneità di tale forza espressiva. La regia è stata di Corrado d’Elia e ha visto la partecipazione di un nutrito cast di attori di grande rilievo, tra cui lo stesso d’Elia, Giuseppe Sartori, Chiara Salvucci. In questa produzione ho ricoperto il doppio ruolo di assistente, insieme a Marco Brambilla, e di attore. Doppia fatica dunque? Io direi doppia emozione, in quanto ho potuto vivere una duplice esperienza, quella tecnica e quella interpretativa ed è stato un bel privilegio.
Il tuo lavoro di aiuto regista inizia con il Teatro Franzato. Tra i tanti spettacoli realizzati che hanno rivoluzionato il panorama teatrale varesino quali ricordi con maggiore intensità?
Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Ogni spettacolo realizzato con il Teatro Franzato ha lasciato un segno indelebile e ogni esperienza fatta ha contribuito ad ampliare la mia idea di teatro. Inoltre, ogni opera ideata e messa in scena è stata unica nel suo genere, innovativa, originale. Tutti gli eventi teatrali hanno avuto una grande valenza culturale e sociale, portando una ventata di libertà espressiva e di indipendenza intellettuale. Collaborando con Teatro Franzato ho davvero scoperto un mondo teatrale che è diventato poi il mio mondo teatrale ed ogni spettacolo è stato per me fondamentale. Per questo dovrei citare, per rispondere alla domanda, ogni spettacolo fatto. Proverò a limitarmi a indicarne alcuni basandomi solo sulla storia che li accompagna. Parto con “Mia… per sempre”. E’ stato il primo spettacolo fatto con Teatro Franzato nel 2005. Lo cito perché è stato l’inizio di tutto il percorso. Non ero assistente, è vero, solo uno degli interpreti (straordinari loro), ma mi sento di menzionarlo giusto per dare un’idea di partenza. Il capitolo primo. Mi sento di citare “Tingeltangel” di Karl Valentin, spettacolo che è andato in tournée in Italia e all’estero. “La missione di Rasputin” di Géza Szocs, grande intellettuale e politico ungherese, che ha scelto Teatro Franzato quale valido esponente dell’attività teatrale italiana ed europea. Ricordo infine uno degli ultimi spettacoli: “Ritorno a Pasolini”, in dedica all’indimenticato e indimenticabile intellettuale italiano.
Sei molto impegnato anche nelle attività didattiche e formative. Iniziamo da quelle che svolgi a Como
La collaborazione con Tballet risale a molti anni fa. Nel 2009 iniziai a lavorare come attore in uno spettacolo della compagnia per poi entrare nel corpo docenti della scuola che ha sede a Como. Mi occupo della parte della didattica teatrale conducendo corsi per bambini, ragazzi, adulti e curando la parte di recitazione dei vari spettacoli che vengono proposti durante l’anno accademico. La scuola, diretta da Paola Beltramini, propone inoltre una gran varietà di corsi di danza e musica. E’ una realtà molto conosciuta a Como per la valenza didattica e artistica. Proprio con il corso adulti abbiamo partecipato con uno spettacolo di Goldoni nella rassegna varesina “Pomeriggi teatrali” per la direzione artistica di Paolo Franzato.
Mentre a Varese conduci laboratori sia all’interno delle scuole sia nell’ambito dell’Accademia Teatro Franzato
La collaborazione con Teatro Franzato si estende anche alla didattica. Da molti anni affianco Paolo Franzato alla conduzione dei laboratori dell’Accademia Teatro Franzato, giunti nell’edizione 2023/24 alla 29^ edizione e rivolti ad ogni fascia d’età. Inoltre, partecipo alle attività teatrali presso il liceo scientifico “Galileo Ferraris”, sempre affiancando Teatro Franzato, e l’istituto ISIS “Newton” di Varese. I laboratori sono una parte importante del mio lavoro teatrale. Il teatro, ormai è cosa nota a tutti, è un formidabile strumento di formazione, mi sento, dunque, partecipe di un processo educativo di fondamentale importanza. Processo che ha un doppio senso di percorrenza perché è indubbio che ricevo conoscenza, energia e forza vitale in quantità superiore di quello che cerco di donare. Condurre, così come seguire, laboratori teatrali è fare esperienza di vita vera e oggi più che mai credo che sia un’occasione da non perdere.
Marco quali sono i progetti in atto per il 2024?
Dato che abbiamo parlato di corsi e laboratori ci saranno di certo gli spettacoli che concludono tali percorsi. A maggio lo spettacolo del liceo scientifico di Varese, mentre i primi di giugno quello dell’istituto ISIS di Varese e lo spettacolo di fine anno della scuola Tballet al teatro sociale di Como. A gennaio partiranno i laboratori teatrali dell’Accademia Teatro Franzato presso la sede della Sala Montanari. Il 10 marzo sarò in scena come attore nella commedia “Tesmoforiazuse. La festa delle donne” di Aristofane, con la regia di Paolo Franzato. Un’opera basata sulle parodie di alcune tragedie di Euripide dando vita ad una vera commedia degli equivoci, il tutto arricchito dalla fantasia e dall’estro registico. Appuntamento quindi al Salone Estense di Varese nell’ambito della 19^ edizione della rassegna “Pomeriggi Teatrali”.
https://www.mtmteatro.it/events/amadeus/
https://varesepress.info/eventi/teatro-franzato-presenta-il-suo-ritorno-a-pasolini/