Storia del Cristo deposto del Lazzaretto
“Alessandra e Umberto Pinetti”
Il Cristo del Lazzaretto d’ora in poi verrà chiamato Cristo Deposto del Lazzaretto.
Quello che fino ad ora tutti abbiamo imparato a conoscere come Cristo del Lazzaretto d’ora in poi verrà chiamato Cristo Deposto del Lazzaretto.
Come è stato possibile restaurare tale opera.
“È mio desiderio raccontarvi, di seguito, come è stato possibile restaurare tale opera.
La grande devozione dei Golasecchesi è impressa nel catino absidale della chiesa del Lazzaretto dedicata
ai Santi Simone e Giuda e negli ex voto presenti nella sacrestia della stessa simbolo delle grazie ricevute.
Devo ammettere che già molto tempo fa mi ero informato per capire come provvedere al restauro del
Cristo, fino ad ora, però, non sono stato in grado di trovare un modo efficace e concreto anche a causa
delle difficoltà economiche della parrocchia.
Un preventivo era stato fatto circa vent’anni fa dall’allora parroco don Oliviero Bruscagin, circa nel 2000 anno del Grande Giubileo quando, il Cristo Deposto venne traslato nella chiesa parrocchiale.
Il Cristo deposto traslato nella chiesa parrocchiale nel 2020.
Nel 2020, con il sopraggiungere della pandemia, si è deciso di portarlo presso la Chiesa Parrocchiale, con una processione insolita, senza la presenza di fedeli per le restrizioni imposte dal periodo storico, con il solo don Basilio Mascetti ad impartire la benedizione.
Nessuno avrebbe pensato che il periodo di permanenza presso la nuova sede sarebbe stato così lungo e doloroso, ma questa nuova ubicazione ha permesso di mostrare il degrado della statua accumulato negli anni.
Il Cristo Deposto ha compiuto il suo primo miracolo.
È a questo punto che, ai miei occhi, il Cristo ha compiuto il suo primo miracolo: parlando con una persona di Golasecca ho espresso la mia preoccupazione per il suo stato conservativo.
Mi è stato chiesto di informarmi maggiormente per capire l’ammontare del costo del restauro poiché lei sarebbe stata disposta a contribuire in memoria della nonna molto devota al Cristo.
Mi sono immediatamente adoperato per rendere fattibile quello che avrei voluto fare da tempo, contattando il restauratore, Michele Barbabuono dello Studio San Gregorio di Busto Arsizio resosi disponibile insieme alla sua collaboratrice.
Dopo un sopralluogo atto ad evidenziare lo stato di partenza si è subito capito che era necessario trovare altri finanziatori.
Fondazione Comunitaria del Varesotto “Tesori Nascosti”.
Leggendo il brano della Fondazione Comunitaria del Varesotto”Tesori Nascosti” che si prefiggeva
di provvedere al restauro di opere particolari che possedessero caratteristiche specifiche, mi sono reso conto che per noi sarebbe stato possibile partecipare. Ecco il secondo miracolo.
La richiesta formulata anche grazie al parroco don Hervé Simeoni e a Massimo Crema è stata accolta
Finanziamenti dei mecenati e della Fondazione Comunitaria del Varesotto “Tesori Nascosti’.
Grazie ai mecenati e alla Fondazione Comunitaria del Varesotto “Tesori Nascosti“ il Cristo è stato restaurato ed ora è parte integrante della mostra che porta il nome del bando, presso il Castello di Masnago, Varese.
Tale esposizione rimarrà aperta fino al prossimo 26 Marzo, il nostro Cristo è collocato nella sala delle devozioni.
Al termine della mostra rientrerà in parrocchia dove verrà accolto con una Solenne Santa Messa.
Ci siamo ripromessi di organizzare giornate dedicate alla narrazione della sua storia con l’esperta Lucina Caramella (Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese) che ne ha curato il progetto di divulgazione.
Le iniziative verranno supportate dal GAM Centro Museale di Golasecca, dalla biblioteca con il coinvolgimento dello storico d’arte Federico Troletti e del restauratore.
Quanto accaduto dovrebbe essere spunto di riflessione per rinnovare la propria fede e trovare in essa un momento di incontro collettivo anche, e soprattutto, dopo questo anni di isolamento così difficili.
Spero questa sia un’opportunità messa a disposizione dal Cristo Deposto del Lazzaretto, il terzo miracolo, quello di ritrovarci.”
Alessandra Umberto Pinetti.
Fonte: Per darci una mano, Strumento di dialogo della comunità parrocchiale di Golasecca.