L’Istituto Italiano di Cultura – Abu Dhabi (IIC), un ente governativo ufficiale dedicato alla promozione della lingua e della cultura italiana, è ora aperto al pubblico.
Il primo e unico polo culturale italiano nella regione del Golfo situato nell’area di Al Bateen – Abu Dhabi è un edificio di tre piani dotato di uno spazio polifunzionale che può ospitare vari eventi, rendendolo un’importante destinazione per l’arte e la cultura.
Sua Eccellenza Nicola Lener, Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato: “Il rafforzamento dei legami economici e culturali tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti è il nostro obiettivo principale. In effetti, abbiamo avuto scambi in vari campi sin dagli anni ‘ 60. Siamo entusiasti all’idea di condividere il nostro patrimonio attraverso una piattaforma culturale, e la creazione dell’Istituto Italiano di Cultura si pone a testimonianza di come il paese si faccia portavoce del valore della tolleranza – abbracciando le diverse culture che compongono il tessuto sociale degli Emirati Arabi Uniti”.
In qualità di appendice culturale dell’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi Uniti, la missione dell’Istituto è quella di promuovere la conoscenza, la comprensione e l’apprezzamento del patrimonio italiano e della cultura contemporanea. Attraverso eventi educativi e culturali nel campo dell’arte, della musica, della letteratura e di carattere accademico, l’IIC mira a gettare un ponte tra la cultura italiana e quella emiratina per cementarne il legame.
Ida Zilio-Grandi, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi ed esperta di studi islamici, ha dichiarato: “Con l’apertura dell’Istituto, avviamo anche una cultura della condivisione con la speranza di avvicinare i diversi membri di una società multiculturale, multietnica e poliglotta. Per fare ciò, la comprensione è fondamentale perché vogliamo che si sviluppi una connessione significativa tra i componenti della società . L’Istituto è una piattaforma per mostrare il legame tra italiani e arabi, e il modo in cui la nostra ricca storia ci colleghi entrambi. Quale modo migliore per comprendere la cultura degli altri se non attraverso le arti?”
Ad accogliere il pubblico è la mostra di Fabrizio Plessi, primo italiano a sperimentare la videoarte. Intitolato “IL MURO DIGITALE DI PLESSI”, la mostra espone cinque installazioni video su schermi TV indipendenti che presentano l’acqua come elemento vitale. Trasmettendo un messaggio di speranza e felicità, l’artista descrive il flusso continuo della vita attraverso l’elemento acquatico nonostante conflitti e interruzioni. Spingendo i confini tra arte e scienza attraverso l’arte digitale, Plessi cerca di umanizzare la tecnologia trovando un equilibrio tra la coscienza storica dell’uomo e le nuove tecnologie che occupano un posto sempre più importante nella nostra vita quotidiana.