Villachiara. Soccorso sul fiume Oglio: paura e lieto fine per sei persone a Villachiara
08/06/2025 – Un pomeriggio che doveva essere di svago si è trasformato in minuti di grande apprensione, ma fortunatamente si è concluso con un lieto fine. Ieri, nel comune di Villachiara, in provincia di Brescia, un complesso soccorso sul fiume Oglio ha visto protagonisti i Vigili del Fuoco e il personale sanitario, intervenuti per salvare sei persone, tra cui due minori, rimaste intrappolate su un isolotto.
La causa scatenante dell’emergenza è stata un fenomeno tanto rapido quanto pericoloso: l’improvviso innalzamento del livello delle acque del fiume. Quello che fino a poco prima era un luogo sicuro si è trasformato in una trappola d’acqua, rendendo impossibile per il gruppo raggiungere la riva in autonomia. Grazie alla rapidità della chiamata ai soccorsi e alla professionalità degli operatori, la vicenda si è risolta senza alcuna conseguenza per i malcapitati.
La cronaca: intrappolati dall’acqua che sale
Erano le prime ore del pomeriggio di sabato 7 giugno. Un gruppo composto da quattro adulti e due bambini stava trascorrendo del tempo su un isolotto emerso nel letto del fiume Oglio, un’area frequentata da molti durante la bella stagione per cercare un po’ di refrigerio. Una situazione apparentemente tranquilla, che però nascondeva un’insidia invisibile.
In un lasso di tempo molto breve, il livello del fiume ha iniziato a salire in modo repentino. Le correnti si sono fatte più forti e l’acqua ha rapidamente sommerso il passaggio che collegava l’isolotto alla terraferma. Il gruppo si è trovato completamente isolato, circondato da un’acqua sempre più alta e minacciosa. La paura, specialmente per la sicurezza dei due minori, ha preso il sopravvento ed è partita immediatamente la chiamata al Numero Unico di Emergenza 112.
Una macchina dei soccorsi imponente e coordinata
La risposta alla richiesta di aiuto è stata immediata e massiccia, dimostrando l’efficienza della macchina dei soccorsi italiana. La centrale operativa ha subito compreso la potenziale gravità della situazione e ha attivato un dispiegamento di forze notevole e perfettamente orchestrato.
Sul posto sono state inviate tre squadre di terra dei Vigili del Fuoco dal comando di Brescia. Tra queste, spiccava il nucleo degli specialisti del soccorso acquatico (SA), personale altamente addestrato per operare in ambienti fluviali complessi, abituato a gestire correnti, ostacoli sommersi e situazioni di recupero ad alto rischio.
Contemporaneamente, si sono alzati in volo due elicotteri. Il primo, un AW139 “Drago” del Reparto Volo Lombardia dei Vigili del Fuoco, con a bordo i sommozzatori del Corpo Nazionale, pronti a intervenire in caso di persone finite sott’acqua. Il secondo era l’elicottero del servizio sanitario regionale di Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza), fondamentale per un’eventuale evacuazione rapida e per fornire assistenza medica immediata.
Le delicate fasi del salvataggio: via aria e via acqua
Una volta giunti sul posto, i soccorritori hanno valutato la strategia migliore per portare tutti in salvo nel minor tempo possibile e in totale sicurezza. L’operazione di salvataggio si è svolta su due fronti, combinando l’intervento aereo e quello fluviale.
L’elicottero del 118 si è posizionato in volo stazionario (hovering) sopra l’isolotto. Da lì, con manovre di altissima precisione, il personale di bordo ha calato il verricello per recuperare quattro delle sei persone. Un’operazione delicata, che richiede grande abilità da parte del pilota e dell’elisoccorritore per garantire la stabilità e la sicurezza delle persone tratte in salvo.
Nel frattempo, gli specialisti del soccorso acquatico dei Vigili del Fuoco hanno raggiunto gli ultimi due naufraghi rimasti sull’isolotto. Utilizzando le loro tecniche e le attrezzature specifiche per l’ambiente fluviale, li hanno messi in sicurezza e li hanno riportati sulla terraferma, superando la forza della corrente.
Il lieto fine e l’importanza della prevenzione
L’intervento si è concluso nel migliore dei modi: tutte e sei le persone sono state tratte in salvo, illese e in buone condizioni. Dopo un controllo medico precauzionale sul posto, hanno potuto fare ritorno a casa, portando con sé solo un grande spavento e un’enorme gratitudine per i loro soccorritori.
Questo episodio, tuttavia, funge da importante monito. I fiumi, per quanto affascinanti, sono ambienti naturali che possono cambiare aspetto e diventare pericolosi in pochi istanti. L’innalzamento delle acque può essere causato da piogge intense anche a molti chilometri di distanza, a monte, o dal rilascio di acqua da dighe e bacini idroelettrici. È fondamentale informarsi sempre sulle condizioni del fiume, evitare di avventurarsi in zone soggette a inondazioni improvvise e non sottovalutare mai la forza dell’acqua.
La vicenda di Villachiara è un esempio lampante di come la prudenza sia la prima forma di sicurezza e di come, in caso di emergenza, la professionalità e il coordinamento tra i vari enti di soccorso rappresentino una garanzia per la vita dei cittadini. Un plauso va a tutti gli operatori dei Vigili del Fuoco e del servizio sanitario che hanno gestito l’emergenza con competenza e rapidità.