Vigevano – Malpensa: Consiglio di Stato respinge ricorsi, via Libera ai lavori
Il progetto della superstrada Vigevano – Malpensa ha superato un ostacolo cruciale. Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati contro l’opera. Questa decisione spiana la strada alla realizzazione di un’infrastruttura attesa da tempo. I lavori erano già stati appaltati. Ora i cantieri potranno finalmente iniziare, presumibilmente entro l’estate. La notizia è stata accolta con soddisfazione dai promotori del progetto.
La battaglia legale per la Vigevano – Malpensa ha visto contrapporsi diversi enti. Da un lato, i sostenitori dell’opera, tra cui Regione Lombardia e il Ministero delle Infrastrutture. Dall’altro, un fronte composito che si opponeva alla realizzazione. Questo fronte includeva la Città Metropolitana di Milano, il Parco Agricolo Sud e i Comuni di Boffalora sopra Ticino, Albairate e Cassinetta di Lugagnano. Il Consiglio di Stato ha rigettato le loro motivazioni.
Grande soddisfazione è stata espressa dai consiglieri regionali della Lega, Andrea Sala e Silvia Scurati. Hanno definito la decisione una sconfitta per il “fronte del No”. Hanno sottolineato l’importanza strategica della Vigevano – Malpensa. Hanno ringraziato il Ministro Matteo Salvini per il suo impegno costante. Secondo Sala e Scurati, solo un “malinteso senso ecologista di partito” intendeva bloccare l’opera.
Il Progetto: Un Collegamento Strategico per il Territorio
La superstrada Vigevano – Malpensa è un progetto infrastrutturale discusso da anni. Il suo obiettivo principale è migliorare i collegamenti tra la Lomellina, l’Abbiatense e l’area metropolitana di Milano, inclusa la connessione con l’aeroporto di Malpensa. Si tratta di un’arteria stradale a scorrimento veloce. Dovrebbe decongestionare la viabilità ordinaria. Ridurre i tempi di percorrenza per pendolari e merci.
Il progetto è suddiviso in diverse tratte. La decisione del Consiglio di Stato riguarda specificamente la possibilità di avviare i lavori, con particolare riferimento implicito alla Tratta C. Questa tratta, secondo le dichiarazioni, è considerata fondamentale. La sua realizzazione è vista come presupposto per la successiva Tratta A. Tipicamente, la Tratta C riguarda il collegamento tra la zona di Magenta/A4 e Abbiategrasso, mentre la Tratta A copre il tratto da Vigevano a Magenta.
I sostenitori dell’opera evidenziano i benefici economici attesi. Un collegamento più rapido ed efficiente favorirebbe lo sviluppo delle imprese locali. Attrarrebbe nuovi investimenti. Migliorerebbe l’accessibilità a un’area produttiva importante. Le associazioni di categoria del territorio hanno più volte espresso il loro sostegno al progetto. Lo considerano vitale per la competitività delle aziende.
La Lunga Battaglia Legale: Dal TAR al Consiglio di Stato
La strada verso la realizzazione della Vigevano – Malpensa è stata lunga e tortuosa. Le opposizioni non si sono limitate al dibattito politico. Hanno intrapreso azioni legali per bloccare il progetto.
Come ricordato dal consigliere Sala, le opposizioni avevano già presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio. Anche in quella sede, le loro motivazioni erano state respinte. La sentenza del TAR aveva dato un primo via libera all’opera.
Nonostante la prima sconfitta, il fronte del No ha deciso di proseguire la battaglia. Ha impugnato la decisione del TAR davanti al Consiglio di Stato. Si tratta dell’ultimo grado di giudizio della giustizia amministrativa italiana. Le speranze degli oppositori erano riposte in questa sede.
Gli argomenti portati davanti ai giudici amministrativi solitamente riguardano diversi aspetti. Violazioni procedurali nell’iter di approvazione del progetto. Carenze nella valutazione di impatto ambientale (VIA). Dubbi sulla legittimità delle autorizzazioni concesse. Critiche sulla scelta del tracciato e sulle alternative possibili. Mancanza di adeguata considerazione degli impatti sul territorio, in particolare sulle aree protette come il Parco Agricolo Sud.
Il Consiglio di Stato ha esaminato attentamente tutte le motivazioni addotte. Alla fine, le ha rigettate. Ha confermato la legittimità dell’iter seguito e la validità del progetto. Questa sentenza chiude, di fatto, il capitolo legale della vicenda. Rimuove l’ultimo ostacolo formale all’avvio dei lavori.
Le Reazioni Politiche: Soddisfazione e Critiche
La sentenza del Consiglio di Stato ha ovviamente generato reazioni politiche contrastanti. Da parte della Lega, il tono è trionfale. I consiglieri Sala e Scurati parlano di “assalto delle sinistre respinto”. Vedono nella decisione una vittoria della concretezza e dello sviluppo territoriale contro un ambientalismo considerato ideologico.
Andrea Sala rivendica un ruolo personale nell’ideazione del progetto. Ricorda la collaborazione con l’ex Governatore Roberto Maroni già nel 2014. Sottolinea la tenacia nel portare avanti l’opera nonostante i tentativi di bloccarla.
Silvia Scurati pone l’accento sull’importanza strategica della Tratta C. La definisce “presupposto fondamentale” per la successiva Tratta A. Questo suggerisce una visione del progetto da realizzare per fasi sequenziali.
Il ringraziamento al Ministro Salvini evidenzia il ruolo chiave del Ministero delle Infrastrutture. Sottolinea l’impegno del governo (o almeno della sua componente leghista) nel sostenere le grandi opere infrastrutturali.
Non sono disponibili nel comunicato le reazioni del fronte del No. Tuttavia, è presumibile che la delusione sia forte. Gli enti locali e le associazioni ambientaliste che si sono opposti hanno sempre espresso preoccupazioni serie. Riguardano il consumo di suolo agricolo fertile. La frammentazione di ecosistemi delicati all’interno del Parco Sud. L’impatto paesaggistico dell’opera. Il rischio di un aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico. La possibile inefficacia nel risolvere i problemi di traffico a lungo termine. Spesso propongono soluzioni alternative, come il potenziamento del trasporto pubblico su ferro.
Le Argomentazioni a Contro: Ambiente e Sostenibilità
Sebbene il comunicato della Lega le definisca “malinteso senso ecologista di partito”, le preoccupazioni ambientali sollevate dagli oppositori meritano attenzione. Il tracciato della Vigevano – Malpensa attraversa aree di pregio agricolo e ambientale. Il Parco Agricolo Sud Milano è una cintura verde fondamentale per la metropoli. Svolge funzioni ecologiche, agricole e ricreative importanti.
La costruzione di una superstrada comporta inevitabilmente:
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Consumo di suolo: Ettari di terreno agricolo vengono impermeabilizzati e sottratti alla produzione.
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Frammentazione degli habitat: L’infrastruttura crea una barriera fisica che può isolare popolazioni animali e vegetali. Rende più difficili gli spostamenti della fauna selvatica.
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Impatto idrogeologico: La modifica del territorio può alterare il deflusso delle acque superficiali e profonde.
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Inquinamento: Aumento del traffico veicolare significa maggiori emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici (polveri sottili, ossidi di azoto). Anche l’inquinamento acustico è una conseguenza diretta.
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Impatto paesaggistico: Una grande infrastruttura stradale modifica permanentemente il paesaggio.
Gli oppositori sostengono che questi impatti non siano stati adeguatamente valutati. O che siano stati sottostimati rispetto ai presunti benefici economici. Propongono spesso di investire le stesse risorse nel potenziamento delle linee ferroviarie esistenti. Come il raddoppio della linea Milano-Mortara. O nel miglioramento della rete stradale secondaria. Soluzioni considerate più sostenibili a lungo termine.
Prossimi Passi: Cantieri e Raddoppio Ferroviario
Con la sentenza del Consiglio di Stato, la fase progettuale e autorizzativa si conclude. Ora si apre la fase operativa. I lavori per la Tratta C erano già stati appaltati. Questo significa che esiste già un’impresa costruttrice designata.
Secondo Sala e Scurati, i cantieri dovrebbero iniziare entro l’estate 2025. L’avvio effettivo dipenderà dai tempi tecnici necessari per l’organizzazione del cantiere e le eventuali procedure preliminari. La costruzione di un’opera del genere richiede comunque diversi anni.
La realizzazione della Tratta C è vista come il primo passo. Una volta completata (o a buon punto), l’attenzione si sposterà sulla Tratta A (Vigevano-Magenta). Presumibilmente, richiederà un iter simile, anche se forse meno contrastato dal punto di vista legale dopo la recente sentenza.
Interessante è l’accenno finale al futuro raddoppio ferroviario. I consiglieri leghisti affermano che, superato lo scoglio della superstrada, ci si potrà concentrare su questo altro importante progetto. Riferiscono di contatti già ripresi tra l’Assessorato regionale alle Infrastrutture e il Ministero.
Questo suggerisce una visione integrata dello sviluppo infrastrutturale. La superstrada e il potenziamento della ferrovia potrebbero essere visti come interventi complementari. Mirati a migliorare la mobilità complessiva dell’area sud-ovest di Milano. Resta da vedere come e quando il progetto ferroviario prenderà effettivamente corpo. E se le risorse necessarie saranno disponibili.
Conclusioni: Un’Opera Controversa Vede la Luce
La decisione del Consiglio di Stato segna un punto di svolta per la Vigevano – Malpensa. Dopo anni di dibattiti, progetti e battaglie legali, l’opera sembra destinata a diventare realtà. I sostenitori esultano, vedendo finalmente riconosciute le ragioni dello sviluppo e della modernizzazione. I cantieri che si apriranno rappresentano per loro la concretizzazione di una visione a lungo perseguita.
Tuttavia, le preoccupazioni espresse dal fronte del No non scompaiono con la sentenza. Le questioni ambientali, l’impatto sul territorio e la sostenibilità a lungo termine restano temi aperti. La sfida sarà ora quella di realizzare l’opera minimizzando il più possibile gli impatti negativi. Attuando tutte le misure di mitigazione e compensazione ambientale previste. Monitorando attentamente gli effetti sul territorio durante e dopo la costruzione.
La vicenda della Vigevano – Malpensa è emblematica delle difficoltà che spesso accompagnano la realizzazione delle grandi opere in Italia. Bilanciare le esigenze di sviluppo economico e mobilità con la tutela dell’ambiente e del paesaggio è un esercizio complesso. Richiede dialogo, trasparenza e capacità di trovare soluzioni condivise. La sentenza del Consiglio di Stato ha chiuso la via legale. Ma il dibattito sull’opportunità e sulle modalità di realizzazione di queste infrastrutture è destinato a continuare. Nel frattempo, il territorio si prepara all’apertura dei cantieri. Con la speranza, da parte dei promotori, che la nuova superstrada porti i benefici attesi. E con l’attenzione vigile, da parte degli oppositori, affinché l’impatto sull’ambiente sia il minore possibile.
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