Varese, Polizia di Stato, attiva sui minori scomparsi. La Polizia di Stato di Varese ha realizzato una serie di incontri di sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale sui minori scomparsi del 25 maggio.
Operatori specializzati nel contrasto del cyberbullismo e problematiche relative al disagio giovanile della Divisione Anticrimine e la Squadra Volanti della Questura di Varese erano presenti col camper della Polizia nella zona delle scuole, distribuendo a ragazzi e genitori un pieghevole informativo ed un segnalibro, realizzati in collaborazione con la Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza cibernetica.
Gli Agenti hanno potuto contare sulla ormai consueta collaborazione dei ragazzi del progetto “Pappaluga”, uniti alla Questura di Varese per divulgare messaggi di tutela alle fasce deboli.
L’occasione è propizia per ricordare la rilevanza delle criticità dei giovani, che a volte li inducono ad abbandonare la famiglia e i loro affetti.
Insieme alla Fondazione AMBER ALERT Europe, attiva sui temi dei bambini scomparsi e a rischio, quest’anno la Polizia di Stato ha realizzato la campagna “Controlla. Rifletti. Denuncia… e non perdere tempo, chiama il numero di emergenza 112” per diffondere consigli utili per i genitori che sperimentano il trauma della scomparsa di un bambino.
In momenti così delicati, sapere quali passi intraprendere può fare la differenza. Per ulteriori informazioni sulla campagna, si segnala il sito https://www.amberalert.eu/check-think-report/it
Per entrare in contatto con la Polizia di Stato è attiva l’APP YOUPOL, che consente una diretta richiesta di assistenza alle Sale Operative delle Questure, per episodi di violenza di genere, bullismo e spaccio di droga.
L’APP è attivabile su smartphone, tablet e computer e consente di trasmettere messaggi agli operatori delle Sale Operative, ma non sostituisce in alcun modo i numeri di emergenza (1.1.2. NUE e 113) in caso di pericolo imminente.
A tal proposito, nell’ottica di assicurare una maggior tutela dei minori, vi è la possibilità di richiedere la pubblicazione di foto e informazioni riguardanti casi di minori scomparsi, previa acquisizione della necessaria autorizzazione degli esercenti la responsabilità genitoriale, sul sito web https://it.globalmissingkids.org (accessibile anche da https://globalmissingkids.org/), gestito dal Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che è parte di una rete internazionale di 31 Paesi, coordinata dalla statunitense ICMEC – International Center for Missing and Exploited Children.
Per i casi di minorenni di cui si sono perse le tracce da lungo tempo, è anche possibile inserire le immagini age progression degli scomparsi.
Si segnala che è anche attivo il numero unico europeo 116000 – Linea telefonica diretta per i minori scomparsi (https://116-000.it/ ), affidato dal Ministero dell’Interno alla gestione della Fondazione “S.O.S. Il Telefono Azzurro ETS”.
Ai giovani in difficoltà rivolgiamo l’invito di rivolgersi sempre agli operatori della Polizia di Stato pronti ad ascoltare e a fornire supporto e protezione.
I ragazzi vittime di cyberbullismo possono richiedere al Questore la misura dell’ammonimento per cyberbullismo, quando colpiti da condotte persecutorie ad opera di altri minori per mezzo dell’uso della rete, quali ad esempio social network, conversazioni via chat e giochi online.
Potranno altresì rivolgersi alla Divisione Anticrimine i minori vittime di bullismo, grazie alla recente modifica normativa introdotta dal decreto Caivano.
Nel corso dei primi mesi del 2024 il Questore di Varese ha emesso 4 Provvedimenti di Ammonimento nei confronti di minori responsabili di condotte di bullismo e cyberbullismo.
L’iniziativa ha riscosso il vivo interesse dei giovani, i quali hanno rivolto domande agli operatori di polizia.
Presso il liceo linguistico “Manzoni” la direzione ha richiesto al team di poliziotti di avere un colloquio diretto con i ragazzi nelle loro classi, al fine di comunicare le insidie che si nascondono dietro questi fenomeni, che spinge spesso le vittime ad isolarsi. I ragazzi colpiti provano, infatti, timore a confidare il loro disagio.
Un invito chiaro è stato rivolto loro: nessuna vergogna, in caso di difficoltà è importante rivolgersi quanto prima alla Polizia di Stato.
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