Varese, condannati i gestori di una casa famiglia : maltrattamenti continuativi e pluriaggravati ai danni dei minori ospiti della struttura
Varese 26 Aprile 2023, si sono concluse le indagini svolte dalla Polizia di Stato di Varese, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, nei confronti dei gestori di una casa-famiglia sita nella provincia del Varesotto, tutti condannati a pene che vanno dai due ai tre anni.
Riconosciuti colpevoli
Il padre, la madre e il figlio, sono queste le persone ritenute colpevoli, per i reati di :
- maltrattamenti in famiglia continuati e pluriaggravati, commessi ai danni di minori ospiti nella comunità, tra cui una ragazzine disabile.
Le investigazioni
Le attività investigative a cura della Squadra Mobile, hanno avuto origine da una segnalazione fatta da alcune persone che avevano avuto a che fare con la casa-famiglia in questione, in qualità di collaboratori e volontari.
Le parti offese : 17 minori
Sono 17 i minori, che negli anni erano stati collocati presso la casa-famiglia in questione, dove all’ordine del giorni subivano :
- maltrattamenti psicologici e fisici, nello specifico questi bambini sono stati sottoposti a sofferenze morali e psichiche, da parte dei 3 gestori.
I bambini erano costretti a vivere in penose condizioni di vita, in un locale seminterrato, non adeguatamente riscaldato, privo di luce naturale, dove veniva dato loro cibo scaduto, e gli scarti dei pasti avanzati dai gestori della struttura.
I bambini erano costretti anche a pulire le zone della casa, dove vivevano i gestori della struttura, bagni compresi.
Minacciati e picchiati
I poveri ragazzi poteva usare l’acqua calda per lavarsi, solo per pochi minuti, e se osavano ribellarsi alle regole della casa-famiglia degli orrori, venivano minacciati, mortificarti e picchiati.
I tre gestori non mancavano d’insultare i genitori di origine dei minori, infliggendo ai bambini un’ennesima mortificazione.
A Maggio del 2022 i tre gestori : madre padre e figlio erano stati sottoposti alla misura cautelare
personale del divieto di avvicinamento ai minori, grazie ad una misura cautelare interdittiva che
impediva loro di svolgere ancora quel tipo di servizio pubblico, misura cautelare disposta dal Gip, su
richiesta della Procura di Busto Arsizio.
La misura cautelare nei confronti dei tre gestori :
- sospensione dell’esercizio del pubblico servizio di gestore della comunità familiare oggetto di indagine, e “figura genitoriale di riferimento per i minori e giovani anche in regime di prosieguo amministrativo ivi collocati”;
- divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per il collocamento, da parte dei Servizi Sociali, di minori e giovani anche in regime di prosieguo amministrativo presso una comunità familiare;
- divieto di svolgere attività educativa, anche in forma privatistica, attraverso lo svolgimento delle seguenti attività professionali: attività di educatore all’interno di comunità familiari, attività di baby-sitter, attività imprenditoriali o di lavoro autonomo connesse alla gestione di luoghi destinati al collocamento, da parte dei Servizi Sociali, di minori e giovani anche in regime di prosieguo amministrativo.
Nel frattempo i minori vittime di maltrattamenti subiti in questa casa-famiglia, erano stati affidati ai rispettivi Servizi Sociali, affinché fossero ri-collocati in altre strutture.
La sentenza emessa dal Tribunale di Busto Arsizio, nei confronti degli imputati :
- padre: anni 2 di reclusione con pena sospesa;
- madre: anni 2 e mesi 6 di reclusione convertiti in lavori di pubblica utilità;
- figlio: anni 3 di reclusione convertiti in lavori di pubblica utilità.