Questa notte, tra sabato 25 e domenica 26 marzo, scatta l’ora legale e alle due di domenica le lancette si spostano un’ora in avanti.
Questa notte scatta l’ora legale
Alle due di questa notte quando scatta l’ora legale il cambiamento su smartphone, pc e tablet sarà automatico mentre sugli antiquati orologi analogici bisognerà farlo manualmente.
La prossima notte dormiremo un’ora in meno, ma le giornate diventano più lunghe e la sera avremo un’ora in più di luce.
L’ora legale scatta sempre l’ultima domenica di marzo, dopo l’equinozio di primavera e finisce l’ultima domenica di ottobre.
Domenica 29 ottobre, dopo il ritorno dell’autunno, si torna all’ora solare e si recupera l’ora di sonno persa.
Le lancette torneranno indietro di un’ora.
L’ora legale è stata introdotta, con una convenzione internazionale, per sfruttare al massimo le ore di luce durante la bella stagione e ridurre i consumi energetici.
Prima guerra mondiale
Nel nostro paese era stata sperimentata nel corso della prima guerra mondiale per guadagnare un’ora di luce.
L’esperimento è stato poi ripetuto anche durante la seconda guerra mondiale.
Dal 1966 l’ora legale è diventata un appuntamento stabile e coordinato in tutti i Paesi europei.
Come tutte le convenzioni nate per favorire il risparmio energetico in tempi di crisi, anche l’ora legale presta il fianco a dibattiti e contestazioni.
Il dibattito
Ogni anno, con l’arrivo della primavera, si parla di abolire il cambio dell’orario e si discute sui pro e i contro.
Qualcuno sostiene che la maggiore esposizione al sole avrebbe effetti positivi sul nostro organismo, migliorando sia l’umore che il metabolismo.
Altri sostengono i vantaggi economico ambientali per i minori consumi energetici che, oltre ai minori costi in bolletta, produrrebbe anche minori emissioni di CO2.
Ma, al contrario, i sostenitori dell’abolizione dell’ora legale parlano di effetti negativi sul benessere e sulle abitudini delle persone.
Se, da una parte, la maggior quantità di luce aumenta i livelli di serotonina, inducendo il buon umore, dall’altra l’ora legale può creare disturbi del sonno.
Nel 2018, il parlamento Europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo di passare da un’ora all’altra due volte all’anno.
I singoli Paesi dovrebbero scegliere quale dei due orari adottare per tutto l’anno, ma, ad oggi, nessun Paese dell’Unione ha legiferato in merito e il dibattito resta aperto.