Palermo, estorsione aggravata dal metodo mafioso, condannato imprenditore toscano: il Comune di Palermo gli aveva affidato la gestione dell’ippodromo nel 2020
Palermo 24 Gennaio 2025, l’imprenditore toscano Massimo Pinzauti, è stato condannato dal gup Ivana Vassallo, a 5 anni di carcere, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L’imprenditore è accusato di aver perpetrato delle pressioni su un ingegnere, poi dimessosi, che si era occupato della riapertura della struttura.
A Massimo Pinzauti, il Comune di Palermo aveva affidato la gestione dell’ippodromo sito alla Favorita (vicino “piazza dei Leoni”), nel 2020.
L’ippodromo della Favorita, era chiuso da 2 anni
Dalle indagini portate avanti dai Carabinieri, emergerebbe che l’imprenditore toscano, oltre ad aver vinto l’appalto, aveva legami con esponenti della criminalità, grazie all’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Mimmo Russo, posto agli arresti domiciliari, accusato di scambio elettorale politico-mafioso e corruzione.
L’accusa reclama un’estorsione subita dall’ingegnere, che lavorò all’impianto, per incarico del Comune di Palermo, (dopo la chiusura di 2 anni, per mafia).
Sempre secondo l’accusa sarebbe stato Massimo Pinzauti ad incaricare Gregorio Marchese, figlio del boss mafioso Filippo (deceduto), al fine di fare allontanare l’ingegnere, che si stava occupando della riapertura dell’ippodromo (fonte Giornale di Sicilia).
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