Un approfondimento sull’importante ruolo che Angelo Monti svolse in Camera di Commercio a favore del sistema economico varesino.
Testo condiviso dal segretario generale Mauro Temperelli durante la commemorazione nella chiesa di Sant’Antonio alla Motta, in occasione del santo Rosario.
Il testo integrale
Angelo Monti, con la sua cultura, la sua passione, il suo senso civico è stato per molti anni un autorevole dirigente di Camera di Commercio di Varese.
Il suo ufficio, al secondo piano del palazzo di piazza Monte Grappa, è stato punto di riferimento e snodo cruciale per molte generazioni di imprenditori. Per associazioni e sindacati, per presidenti e giunte camerali.
Un “laboratorio” amministrativo, tecnico e organizzativo per l’attuazione di molte importanti decisioni, relative alla costituzione di nuovi soggetti o preliminari alla realizzazione di rilevanti iniziative di carattere promozionale o di servizio alle imprese e ai consumatori.
Se oggi Camera di Commercio può continuare a giocare un ruolo di riferimento a supporto dell’economia varesina, fu anche perchè dagli anni ‘60 fino alle soglie del 2000 operò in seno all’ente – affiancando i vari presidenti Campiotti, Artioli, Riganti – un corpo di autorevoli “civil servant” (difficile trovare un termine in italiano che possa rendere tutto il significato sotteso a questo termine inglese) trainati dalla passione, dall’autorevolezza e dalla “presenza” di Angelo Monti. Con quel suo sano rigore a livello organizzativo e comportamentale che, con gli anni, hanno consentito di consolidare un “marchio di fabbrica” istituzionale di cui essere nel tempo gelosi custodi. E con quella voce stentorea sempre pronta a difendere, a tutelare l’ente, a spronare collaboratori e dipendenti e, perchè no, a spronare in maniera rispettosa ma ferma e fiera anche gli stessi amministratori.
Custode geloso delle tradizioni dell’ente. Ricercandone i principi fondatori e tramandando ai posteri il ruolo importante di integratore e motore dello sviluppo territoriale dalla sua costituzione e fino ai giorni nostri.
Angelo Monti in Promovarese e per il territorio
Ruolo importante ebbe il dottor Monti nell’avvio di Promovarese, di cui fu primo direttore. Azienda Speciale che in seguito cominciò a gestire direttamente strutture di primaria importanza per la business community come Ville Ponti e Malpensafiere.
Di questa ultima struttura, partecipò alla progettazione (Malpensafiere fu realizzata nel 1999 in sostituzione della ormai vetusta Mostra del Tessile di Castellanza). Prendendone parte con un lavoro certosino di carattere politico ed amministrativo, relazionandosi con gli amministratori comunali del tempo e con gli enti ministeriali.
Come pure determinante nella realizzazione di iniziative che si sarebbero consolidate divenendo patrimonio dell’ente. Da Agrivarese alla Fiera di Varese, che quest’anno giungerà alla sua 45esima edizione. E che in avvio fu proprio organizzata e diretta dal dottor Monti, già operativo in anni precedenti in una tra le fiere più importanti al mondo nel settore avicolo.
Senso di appartenenza e sani valori
Erano gli anni in cui, ancora lontani da digitalizzazione, internet, web e social, anche la Premiazione al Lavoro e alla Fedeltà economica si sviluppò e crebbe fino a celebrare, nelle ultime edizioni l’“appartenenza” alla stessa azienda di migliaia di lavoratori.
Qualità, oggi, la “fedeltà al lavoro” che – più ancora che a una stessa e unica azienda, viste le nuove generazioni “liquide” e globalizzate – si dovrebbe andare a riscoprire con qualche iniziativa. Si potrebbe dedicare al lavoro e all’impegno, a quell’entusiasmo “istituzionale” contagioso. A quel rigore morale e a quella passione civile che hanno contraddistinto il dottor Monti e in particolare, per quanto ci riguarda, il dottor Monti “Camera di Commercio”.
Come non ricordarne poi il senso di appartenenza anche successivamente al suo collocamento a riposo, nel 1999. Sempre presente e molto spesso “voce narrante” di tanti momenti extralavorativi. Che hanno tenuto insieme, negli anni, generazioni di camerali, da quelle a lui precedenti a quelle attuali.
E anche un anno fa, in occasione dei suoi 90 anni, lo abbiamo voluto festeggiare proprio nella sala principale del palazzo camerale. Anche per quel suo ruolo di sostenitore della gioia dello stare insieme ai suoi colleghi di allora e ai giovani “colleghi” di oggi. In un “ponte” generazionale che ha creato quel senso di appartenenza che ancora oggi tiene uniti molti.