Occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese: la Guardia di Finanza scopre evasioni per oltre 100 mila euro
La Guardia di Finanza di Como ha scoperto un vasto fenomeno di occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese. I controlli si sono concentrati nei primi mesi del 2025, lungo le sponde dei laghi di Lugano, Varese, Monate e Comabbio.
Secondo quanto emerso, l’occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese ha portato a evasioni dei canoni concessori per un totale superiore ai 100 mila euro. Un danno economico per lo Stato, ma anche un abuso ambientale da parte di privati e attività commerciali.
Le indagini hanno permesso di identificare numerose strutture abusive. Si tratta di pontili, darsene, terrazze, scivoli e muri di contenimento, spesso costruiti senza le necessarie autorizzazioni. L’occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese non è un fenomeno nuovo, ma questa volta è stato contrastato con una serie di sequestri amministrativi.
Controlli a tappeto lungo le sponde lacustri
L’operazione è stata condotta dalla Sezione Operativa Navale Lago di Lugano del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Como. I militari hanno setacciato il territorio con attenzione. I risultati confermano quanto fosse diffuso il problema.
In molti casi, le strutture abusive erano state realizzate decenni fa. Alcune risalivano addirittura alla fine del secolo scorso. Nonostante il tempo trascorso, erano ancora prive dei titoli concessori previsti dalla legge.
Strutture abusive e mancate concessioni
Gli illeciti riguardano principalmente:
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Pontili galleggianti
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Darsene private
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Terrazze panoramiche
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Muri di contenimento
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Scivoli per l’alaggio di barche
Tutti manufatti realizzati in area demaniale lacuale, senza concessioni. Alcune di queste opere sono riconducibili ad attività commerciali, come il noleggio di barche. Altre sono di proprietà di privati cittadini.
Sanzioni e sequestri
La Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro amministrativo delle strutture irregolari. L’obiettivo è il recupero delle somme evase. In alternativa, in assenza di regolarizzazione, è prevista la confisca e acquisizione al patrimonio dello Stato.
Questa misura mira a colpire direttamente il vantaggio economico ottenuto attraverso l’abuso. Un messaggio chiaro per chi occupa senza diritto suolo pubblico o spazi demaniali.
Un danno per l’ambiente e per lo Stato
L’occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese non è solo una questione fiscale. Le costruzioni abusive alterano l’equilibrio ambientale delle sponde lacustri. Impediscono l’accesso pubblico e deturpano il paesaggio.
Inoltre, danneggiano le casse pubbliche. I canoni demaniali rappresentano un’importante voce di entrata per lo Stato. Non pagarli significa sottrarre risorse a tutti i cittadini.
Ruolo strategico dei reparti navali
Il Reparto Operativo Aeronavale di Como ha svolto un ruolo cruciale. I controlli sono stati possibili grazie a protocolli d’intesa con le Autorità di Bacino. Questa collaborazione ha permesso un monitoraggio continuo e preciso.
La Guardia di Finanza conferma così la sua funzione anche in ambito ambientale. Non solo lotta all’evasione, ma anche tutela del patrimonio pubblico e del paesaggio.
Chi sono i responsabili
Le responsabilità, secondo gli accertamenti, sono da attribuire a:
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Privati cittadini
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Esercenti di attività commerciali legate al turismo nautico
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Titolari di immobili sul lago
Nella maggior parte dei casi, le violazioni non erano nascoste. Le strutture erano visibili, ma mai regolarizzate.
Un sistema da regolarizzare
L’intervento delle Fiamme Gialle è servito a far emergere un sistema diffuso e tollerato per anni. Ora gli interessati dovranno sanare la propria posizione. In caso contrario, perderanno la disponibilità delle strutture.
L’obiettivo è riportare legalità e trasparenza nell’utilizzo dei beni pubblici. In gioco ci sono ambiente, equità fiscale e rispetto delle regole.
Le cifre dell’evasione
La somma evasa accertata supera i 100 mila euro. Una cifra rilevante, soprattutto se considerata in relazione alla durata delle occupazioni abusive.
La Guardia di Finanza ha calcolato il danno partendo dai canoni concessori non versati. A questi si aggiungono potenziali sanzioni per l’uso non autorizzato del demanio.
Precedenti e continuità
L’operazione del 2025 si inserisce in una linea di interventi avviata da tempo. Anche negli anni scorsi, altri laghi lombardi erano stati oggetto di controlli simili.
La novità, questa volta, è l’ampiezza dell’azione. Mai prima d’ora erano stati esaminati contemporaneamente quattro laghi nella provincia di Varese.
Reazioni del territorio
L’operazione ha avuto un impatto anche mediatico. Molti cittadini si sono detti favorevoli ai controlli. Le associazioni ambientaliste hanno espresso apprezzamento.
C’è però chi teme che la misura possa colpire anche situazioni marginali o piccoli abusi. Le autorità rassicurano: l’obiettivo è colpire i casi gravi e recuperare risorse pubbliche.
Prossimi passi
Ora si apre la fase delle verifiche documentali. I titolari delle strutture dovranno fornire prove di eventuali concessioni esistenti. In caso contrario, dovranno avviare le procedure di regolarizzazione.
I sequestri saranno mantenuti fino alla conclusione dell’iter amministrativo. Il procedimento potrebbe anche sfociare in sanzioni penali, se emergessero altri reati.
Un modello da replicare
L’efficacia dell’intervento ha spinto le autorità a considerare l’estensione del modello. In futuro, controlli simili potrebbero essere effettuati anche in altre province lombarde.
Il coordinamento tra Guardia di Finanza e Autorità di Bacino si conferma strategico. La protezione del demanio passa anche da qui.
Conclusioni
L’operazione contro l’occupazione demaniale irregolare sui laghi della provincia di Varese rappresenta un importante passo avanti. Colpisce l’evasione, tutela il paesaggio, difende i diritti collettivi.
Il lavoro dei militari del ROAN di Como ha mostrato rigore e determinazione. Ora spetta ai responsabili regolarizzare le loro posizioni e restituire alla comunità ciò che le spetta.
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