Monza. Operazione anti-truffa nel Nord Italia: 4 arresti per frodi ai danni di anziani
Un’organizzazione criminale smascherata grazie all’azione delle forze dell’ordine nelle province di Milano e Napoli
Monza, 03 marzo 2024
Nelle province di Milano e Napoli, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza ha arrestato quattro italiani, compresi tra i 30 e i 61 anni, accusati di essere parte di un’organizzazione criminale specializzata in truffe ai danni di persone anziane. L’operazione è stata eseguita in seguito a un’ordinanza del Tribunale di Monza, con le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica.
Le attività investigative hanno rivelato l’esistenza di un gruppo criminale con basi operative a Napoli e Milano, dedicato a compiere una serie di truffe nel Nord Italia, incluse le province di Monza e Brianza. L’organizzazione mirava principalmente a persone anziane o vulnerabili.
Le indagini sono partite da due denunce presentate da vittime residenti a Vimercate e Seregno. Attraverso analisi approfondite dei tabulati telefonici, intercettazioni, osservazioni sul campo e indagini patrimoniali, sono emersi gravi indizi di colpevolezza. Le autorità hanno eseguito anche perquisizioni personali e locali.
Il modus operandi dell’organizzazione coinvolgeva contatti telefonici iniziali con le vittime, impersonando carabinieri o avvocati. Gli autori convincevano le vittime a inviare somme di denaro per risolvere situazioni inventate, sfruttando l’età e la predisposizione affettiva delle stesse.
Le attività investigative hanno portato a otto capi di imputazione, tra cui associazione per delinquere finalizzata alla truffa e concorso in truffa aggravata. Il capo, un “centralinista” di 41 anni residente a Napoli, coordinava l’organizzazione, mentre complici di fiducia, un trentenne di Napoli e due “operativi” nel milanese, eseguivano le truffe.
Grazie a servizi di osservazione e pedinamento, le forze dell’ordine sono intervenute in diversi casi appena consumate le truffe, recuperando il provento e restituendolo alle vittime.
Gli arrestati sono ora in custodia cautelare, e ulteriori indagini sono in corso per verificare il coinvolgimento del sodalizio in altri episodi. Gli indagati sono considerati innocenti fino a una possibile sentenza definitiva di condanna.