Milano. Ramy, la verità del perito: “L’inseguimento dei carabinieri fu corretto. Morte causata dal palo”
Questo in sintesi il contenuto della consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano e depositata.
Così si scriveva ( Rai News) sul caso che aveva mobilitato il Quartiere Corvetto, dopo che in due erano scappati da un controllo dei Carabinieri
Condannato Fares Bouzidi: due Aanni e otto mesi per Resistenza a Pubblico Ufficiale
Milano – Il Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) di Milano, Fabrizio Filice, ha emesso una sentenza di condanna a due anni e otto mesi di reclusione, con rito abbreviato, nei confronti di Fares Bouzidi. Il 22enne di nazionalità tunisina era alla guida dello scooter coinvolto nell’incidente che ha causato la morte del 19enne egiziano Ramy Elgaml, avvenuto la notte tra il 23 e il 24 novembre scorso.
La vicenda e le accuse
Fares Bouzidi era imputato per resistenza a pubblico ufficiale, un reato contestato nell’ambito dei procedimenti aperti dalla Procura milanese sulla tragica morte di Ramy. L’incidente avvenne al termine di un inseguimento da parte dei Carabinieri, quando lo scooter si schiantò contro un palo del semaforo all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. La Procura ha contestato a Bouzidi una “violenza e minaccia” nella sua condotta, consistente in una fuga precipitosa a velocità elevatissima, protrattasi per circa otto chilometri. Durante l’inseguimento, Fares avrebbe compiuto manovre pericolose, mettendo a rischio l’incolumità della persona trasportata (Ramy Elgaml) e delle pattuglie all’inseguimento.
Dettagli della Sentenza
Oltre alla pena detentiva, il GUP ha stabilito un risarcimento di 2mila euro che Bouzidi dovrà versare a ciascuno dei sei Carabinieri che si erano costituiti parti civili. I legali dei militari avevano richiesto una valutazione equitativa del danno morale subito. La sentenza ha inoltre disposto la confisca della catenina e del denaro che l’imputato aveva nel borsello al momento dei fatti. Inizialmente posto agli arresti domiciliari, Bouzidi aveva poi visto la misura cautelare sostituita con l’obbligo di firma.
La Difesa Commenta
Gli avvocati di Fares, Marco Romagnoli e Debora Piazza, hanno espresso delusione per la sentenza. L’avvocato Romagnoli ha dichiarato: “È una sentenza che ci delude perché la pena è stata troppo elevata rispetto a quella che è la realtà dei fatti contestati. Le sentenze non si commentano ma si impugnano, quindi aspettiamo le motivazioni”. Ha aggiunto che il suo assistito era consapevole della possibilità di una condanna e riconosceva la scorrettezza della sua condotta, ma ha anche sottolineato che la sentenza non è definitiva.
I militari coinvolti nell’inseguimento, a bordo di tre auto di servizio diverse, non erano presenti in aula. Alcuni di loro risultano indagati in altri procedimenti scaturiti dalla vicenda, che ha acceso il dibattito e l’attenzione nel quartiere Corvetto, zona di residenza di Ramy. La complessa dinamica degli eventi e le diverse indagini in corso continuano a mantenere alta l’attenzione su questo caso.