Messina, furia omicida contro la madre, arrestato in flagranza per omicidio
Messina 14 Gennaio 2024, interrogatorio serrato in Questura, nei confronti di Giosuè Fogliani, il 26enne, arrestato in flagranza per l’omicidio della madre Caterina Pappalardo.
Gli investigatori stanno cercando di capire cosa abbia spinto l’assassino, a scatenare la sua furia omicida contro la donna.
La ricostruzione
Quando gli agenti sono intervenuti, in Via Cesare Battisti, al terzo piano di un palazzo, nell’abitazione della donna, ad aprirgli la porta dell’appartamento era stato proprio il figlio, grondante di sangue.
In quel momento l’assassino aveva ammesso di avere ucciso la propria madre.
Il corpo senza vita della madre era a terra, in una pozza di sangue, nel corridoio, martorizzato da decine di coltellate.
Dal primo esame i fendenti sembravano solo 15, in seguito grazie agli esami della Scientifica, le coltellate inferte alla vittima, risultano molte di più.
L’autopsia potrà chiarire ancor di più il delitto
Sequestrato il coltello utilizzato dal 26enne per compiere l’omicidio, arma di tipo militare, con una lama dentata, lunga 18 cm.
Oggetto di sequestro è stata anche una bomboletta spray al peperoncino, che secondo l’ipotesi accusatoria, il figlio avrebbe usato per stordire la madre.
Le tracce di sangue, erano presenti in diverse stanze della casa, mentre il corpo della vittima è stato rinvenuto, non molto lontano dalla porta d’ingresso.
La povera donna – secondo gli investigatori – potrebbe aver tentato la fuga, prima di essere stata stordita dal figlio, con lo spray al peperoncino, ed in seguito uccisa.
Il movente
Ad allertare il 112, sono stati proprio i vicini, dopo aver udito le urla, provenire dall’appartamento.
I primi testimoni, hanno dichiarato che vi erano stati precedenti diverbi, tra il ragazzo e la madre.
Il marito della donna, che faceva l’ingegnere, è morto qualche anno fa, mentre l’altra figlia risiede fuori città.
La vittima, Caterina Pappalardo, etra un’insegnante in pensione, figlia di Giovanni Rappazzo, considerato l’inventore messinese, del cinema sonoro.
I vicini la descrivono come una donna riservata e religiosa, che non aveva mai accennato a nessun dissidio con il figlio.
I litigi però, fra madre e figlio erano ben noti al vicinato, a causa delle urla che la gente sentiva provenire dall’appartamento della donna.
Secondo i vicini il figlio sembrava affetto da qualche problema legato al disturbo di personalità, si attende l’esito delle indagini per capire il movente dell’efferato, insano gesto. (fonte Tempo Stretto).
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