Malpensa: un nuovo inizio per chi è senza dimora
Firmato un protocollo storico per garantire assistenza e inclusione a Malpensa.
L’aeroporto di Malpensa ha fatto un passo importante verso una maggiore umanità. Il 26 luglio 2024, infatti, è stato siglato un protocollo che mira a migliorare la vita delle persone senza fissa dimora che si trovano in questa zona. Un’iniziativa che coinvolge istituzioni, enti e associazioni, unendo le forze per costruire un futuro più dignitoso per chi vive ai margini.
Un problema che richiede una risposta coordinata
La presenza di persone senza dimora negli aeroporti è un fenomeno complesso che richiede risposte coordinate e a lungo termine. Malpensa, come molti altri grandi scali, non è immune da questa realtà. Per affrontare questa situazione, è stato necessario creare una rete di collaborazione tra diversi attori del territorio.
Chi ha firmato il protocollo?
Tra i firmatari del protocollo troviamo:
- Regione Lombardia: Con un ruolo chiave nell’ambito delle politiche sociali e dell’inclusione.
- Comuni limitrofi a Malpensa: Tutti uniti per affrontare un problema che riguarda l’intera comunità.
- ATS dell’Insubria: Per garantire l’assistenza sanitaria.
- SEA Aeroporti Milano: In prima linea per gestire l’area aeroportuale.
- ENAC: L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, fondamentale per garantire la sicurezza.
- Croce Rossa Italiana: Presente sul territorio per fornire assistenza di primo soccorso e supporto sociale.
- Forze dell’Ordine: Per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza.
- Terzo settore: Associazioni e cooperative che lavorano a stretto contatto con le persone in difficoltà.
Obiettivi del protocollo
Il protocollo si pone l’obiettivo di:
- Assistenza immediata: Garantire un primo soccorso e un’assistenza di base a chi ne ha bisogno.
- Reinserimento sociale: Offrire percorsi personalizzati per aiutare le persone a ritrovare un’autonomia e a uscire dalla condizione di senza dimora.
- Prevenzione: Ridurre i rischi legati alla presenza di persone senza dimora nell’area aeroportuale, come problemi di sicurezza o di salute pubblica.
- Collaborazione: Favorire la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti per creare una rete di protezione e di sostegno.
Il progetto “Area (Ri)Partenze”: un cuore pulsante
Al centro del protocollo c’è il progetto “Area (Ri)Partenze”, finanziato dalla Regione Lombardia e coordinato dalla Fondazione Caritas Ambrosiana. Questo progetto prevede una serie di azioni concrete per raggiungere gli obiettivi prefissati, come:
- Spazi di accoglienza: Creazione di spazi sicuri e accoglienti dove le persone senza dimora possano trovare ristoro e assistenza.
- Percorsi personalizzati: Elaborazione di piani individualizzati per aiutare ogni persona a superare le proprie difficoltà e a costruire un futuro migliore.
- Collaborazione con i servizi sociali: Coordinamento con i servizi sociali territoriali per garantire un’assistenza continuativa nel tempo.
Perché questo protocollo è importante?
La firma di questo protocollo rappresenta un segnale forte: la comunità di Malpensa ha deciso di non ignorare il problema delle persone senza dimora, ma di affrontarlo in modo concreto e costruttivo. Questo significa:
- Umanità: Riconoscere il valore di ogni persona, anche di quelle più fragili.
- Solidarietà: Unire le forze per costruire una società più giusta e inclusiva.
- Efficacia: Mettere in campo azioni concrete per migliorare la vita delle persone in difficoltà.
Il futuro
La strada è ancora lunga, ma la firma di questo protocollo rappresenta un punto di partenza importante. La speranza è che questo modello possa essere replicato in altri contesti, dimostrando che è possibile costruire un futuro migliore per tutti.