Mimmo leonetti – Anno santo – 2025 e il rogo di Giordano Bruno.
Presenza dell’anno santo DEVE prendere in considerazione i diversi progetti messi innanzi dai varie parti liberali e scegliere quelli che diano speranza di felice successo.
In questo oceano di parole, la mia attenzione è rivolta il rogo di Giordano Bruno.
Il filosofo venne arso vivo in piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio dell’anno santo 1600 A Roma . ( tutti presenti il 17 febbraio dell’anno santo 2025 in piazza Campo de’ Fiori Roma)
Le visite giubilari, per noi massoni sara’ nelle “quattro basiliche laiche ” dal Pantheon, dal Gianicolo, da Porta Pia e dal Campidoglio, eletti per l’occasione luoghi di culto del mondo laico.
considero la Massoneria come un ponte fra un lontanissimo passato ed un lontanissimo futuro e non rinnego ciò che dai Misteri ci deriva. Se la Chiesa Cattolica crede che dietro Delfi vi siano la coda e le corna degli avversari, può cominciare a eliminare dal proprio culto ciò che da Delfi o da altri centri iniziatici deriva. Ma non rimarrebbe niente, a cominciare dalla mitra e dalla tiara dei Pontefici.
Se la pace è il premio agli uomini di buona volontà, Delfo Del Bino ha dimostrato, pur con il rigore e l’oggettività delle argomentazioni, che la massoneria potrebbe avere tutta la volontà di pace possibile. Nella sua premessa, che è in realtà è più una sperata conclusione, l’autore afferma:
“Massoneria e Chiesa Cattolica procedano su piani diversi. E percorrono strade altrettanto diverse. Sono ancora rimasti in piedi alcuni equivoci a giustificare una presunta inconciliabilità tra cattolicesimo e massoneria. In questi giorni da trascorrere per chiudere un millennio e riaprirne uno nuovo, vi è l’attesa, legittima, di vedere cambiare il volto del mondo.
E non già per nuove mirabolanti imprese tecnologiche, ma per l’impresa più importante che l’umanità si attende: una parola di pace che sorga dal rispetto reciproco di tutti gli uomini, e per tutti gli uomini della Terra’.
Nella realtà dei fatti la compassione, la misericordia, la benevolenza dell’uomo nei confronti dei suoi simili, non sono certo ben rappresentati dall’impostazione antiquaria della morale cattolica. Le antiche accuse alla Massoneria, espresse in forma abbondantemente riservata nella Lettera Apostolica di scomunica di Clemente, comminata, fra l’altro ‘per altri giusti e razionali motivi a Noi noti” trovano poi aperta espressione nella Storia del Giacobinismo dell’Abate Barruel. E il grande mito, ma più ossessione, del complotto massonico, derivante dalla ricerca esterna di un responsabile della caduta dell’Ancien Régime.
Molti filosofi cristiani del’700, fra cui Louis Claude e De Saint Martin e persino Joseph De Maistre, ultrapapista, videro nella Rivoluzione Francese una punizione divina per la degenerazione, l’arroganza, la prevaricazione degli antichi poteri, che si pretendevano tali per diritto divino
a Rivoluzione, pur criticata negli inevitabili eccessi, era vista come una forma di catarsi irrinunciabile, una purificazione violenta ma necessaria, la forma estrema della Provvidenza.
Chi non volle riconoscere l’imperscrutabile volontà divina nella distruzione di un mondo in cui il sovrannaturale era divenuto strumento terribile di una casta cinica e criminale, si rifugiò nella fantasia del complotto massonico, guidato occultamente dalle forze infere.
Non è il caso qui di rivisitare il percorso storico di questa comprensibile, ma non accettabile, caduta nell’irrazionale.
Da Don Bernardino Negroni al Taxil, dal Concilio antimassonico di Trento a Padre Giantulli si potrebbe in verità storicizzare le morbose ossessioni antimassoniche, ed anche abbracciare chi in buona fede, come noi, creda che l’evoluzione della spiritualità comporti il superamento dell’odio e dell’errore. È ciò che vuol auspicare Delfo Del Bino, quando afferma che “I motivi d’attrito con la Chiesa, almeno quelli di allora, non ci sono più”.
Ma le motivazioni di dubbio su quest’ottimistica affermazione sono, purtroppo, ancora attuali. Introvigne (Le Teorie del Complotto, Istituto per la Dottrina e l’Informazione sociale) afferma che: “
A partire dal Settecento una certa forma di pensiero religioso sarà tentata da teorie complottiste a fronte d’eventi imprevedibili e difficili da spiegare (sic! ) con cause puramente naturali: l’egemonia culturale dell’Illuminismo, la Rivoluzione Francese e più tardi l’esplosione dello spiritismo, la rapida scristianizzazione di numerosi paesi europei, il socialismo e il comunismo. Sono costruiti così schemi a forma di piramide che vedono fisicamente dietro i dirigenti politici e culturali visibili una classe dirigente invisibile costituita dalle società segrete, fra cui, ma non è la sola, la Massoneria.
Dietro le società segrete opererebbero società ancora più segrete, apertamente sataniste.
Dietro i satanisti opererebbe il Diavolo in persona, la cui azione non si limiterebbe alla modalità della tentazione, ma si manifesterebbe in apparizioni molto esplicite e dirette, in cui il Principe del Male dà istruzioni precise e dettagliate ai propri luogotenenti umani. Solo ad un’epoca relativamente tarda, nello schema — da qualche parte fra i massoni ed i satanisti — sono inseriti anche gli ebrei, intendendo quest’espressione, almeno fino al secolo XX, in senso non razziale ma religioso, dal momento che i teorici del complotto sono più spesso antigiudaici che antisemiti.
Non si può sfuggire al futuro. Qualsiasi esso sia.