Falsi bollettini della Camera di Commercio venivano inviati ai commercianti, ma era solo una truffa estesa in tutta Italia
I falsi bollettini
I truffatori avevano inviato bollettini di pagamento a commercianti di tutta Italia intimandogli d’iscriversi ad una fantomatica associazione legata alla Camera di Commercio.
Il gruppo aveva diffuso a truffa su scala nazionale e ha raggirato oltre 7mila ingenui commercianti.
Martedì 19 il giudice per l’udienza preliminare Luisa Bovitutti avrebbe dovuto emettere la sentenza, ma per un problema tecnico ha rinviato l’udienza ad ottobre.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto per due imputati una condanna a due anni e quattro mesi per truffa, riciclaggio e auto riciclaggio.
Inoltre aveva chiesto per la terza imputata, che era accusata solo di riciclaggio, una pena di un anno e 10 mesi.
Nel frattempo uno degli imputati è morto di COVID e quindi per lui il reato si è estinto.
Falsi bollettini della Camera di Commercio – le indagini
La Guardia di Finanza di Gallarate aveva condotto le indagini con il coordinamento del pubblico ministero Francesca Parola.
Un ufficio postale di Gallarate dove il gruppo aveva aperto il conto sul quale far confluire i soldi aveva segnalato le operazioni sospette alla Guardia di Finanza.
In seguito alla segnalazione i finanzieri approfondirono la vicenda e scoprirono un gruppo di sei persone che avevano escogitato un’ingegnosa truffa.
il Tribunale aveva poi stralciato l posizione di tre imputati.
Le richieste dei truffatori
Gli imputati inviavano a tappeto a commercianti di tutta Italia il bollettino d’iscrizione ad un fantomatico organo della Camera di commercio.
La lettera che accompagnava il bollettino il cui importo era di 375 euro specificava che il pagamento era obbligatorio ed urgente.
Il pagamento del bollettino avrebbe consentito l’accesso ad un inesistente centro telematico.
In aggiunta a questo la missiva specificava che, in caso di ritardo oltre i dieci giorni, avrebbero applicato una sanzione pari al 120% dell’importo.
In due mesi, da aprile a fine maggio 2017, con questo sistema il gruppo avrebbe incassato più di un milione e mezzo di euro.