Tragedia nel Lago di Como: ritrovato il corpo del turista disperso
È stato un epilogo drammatico e atteso quello che si è consumato oggi, 30 agosto, nelle acque del Lago di Como. Dopo giorni di ricerche incessanti, è stato ritrovato il corpo del turista disperso a largo del comune di Dorio, in provincia di Lecco. L’uomo, la cui identità non è stata ancora resa nota, era scomparso lo scorso 25 agosto dopo aver compiuto un gesto eroico.
Como. La notizia del ritrovamento ha messo fine a giorni di attesa straziante per la famiglia. Il turista si era inabissato dopo aver tratto in salvo i propri figli, caduti in acqua dall’imbarcazione. Nonostante l’intervento tempestivo, non era riuscito a risalire a bordo, scomparendo sotto la superficie del lago. Un atto di coraggio che gli è costato la vita, trasformando un pomeriggio estivo in una tragedia senza fine.
Le ricerche complesse e il ruolo della tecnologia a Como
Fin da subito, la macchina dei soccorsi si era messa in moto. Sono stati attivati numerosi assetti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, tra cui squadre di sommozzatori da più nuclei regionali. Anche un elicottero del Reparto Volo Lombardia aveva sorvolato l’area per giorni, cercando ogni indizio utile a localizzare l’uomo.
Como. Le ricerche sono state rese estremamente difficili dalla profondità delle acque del Lario e dalle condizioni meteo avverse. La visibilità ridotta e le correnti hanno rappresentato una sfida enorme per i soccorritori. Nonostante tutto, le operazioni sono proseguite senza sosta, alimentando la speranza, seppur flebile, di un ritrovamento.
La svolta decisiva è arrivata grazie all’utilizzo di tecnologie specializzate. Un ROV, acronimo di Remotely Operated Vehicle, ovvero un robot subacqueo filoguidato, è stato inviato appositamente dal nucleo sommozzatori della Sardegna. Lo strumento, in grado di operare a grandi profondità, ha individuato il corpo a 220 metri sotto la superficie.
Il recupero e l’impegno delle squadre
Una volta localizzato, il corpo è stato riportato a una quota di immersione più accessibile dal ROV. Successivamente, due sommozzatori hanno potuto procedere al recupero. La salma è stata trasportata a riva e ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso. Si chiude così un capitolo doloroso, che ha commosso l’intera comunità.
L’enorme sforzo dei soccorritori, che hanno lavorato senza sosta per giorni, è stato riconosciuto e apprezzato da tutti. Le squadre dei Vigili del Fuoco, in particolare i sommozzatori, hanno dimostrato grande professionalità e dedizione. Hanno operato in un ambiente ostile, sapendo che le probabilità di ritrovare l’uomo ancora in vita erano quasi nulle, ma spinti dalla volontà di restituire un corpo alla famiglia.
Ricerche anche sul Lago Maggiore
La dolorosa attività dei Vigili del Fuoco non si fermerà qui. Nei prossimi giorni, gli specialisti del Corpo Nazionale verranno rischierati anche sul Lago Maggiore, nel comune di Castelveccana (VA). Lì, un’altra tragedia attende un epilogo.
Le ricerche di un ragazzo ancora disperso proseguiranno senza sosta, utilizzando le stesse competenze e le stesse attrezzature specializzate. L’impegno delle autorità a non lasciare nulla di intentato è un segnale forte e rassicurante per le famiglie e per tutte le persone che vivono e frequentano i nostri laghi.
Queste tragedie ci ricordano quanto sia importante la prudenza in acqua, soprattutto quando si naviga in zone profonde e complesse come i laghi prealpini. L’eroismo del padre di famiglia rimane un simbolo del legame indissolubile con i propri figli, un atto d’amore che non verrà dimenticato.







