Covid-19 a Varese, volantini contro il poliziavirus

Covid-19 a Varese, volantini contro il poliziavirus

La situazione degenera sotto il profilo sanitario ed economico, e la Polizia corre ai ripari coi consueti consigli e quando non basta, con le denunce.

Covid 19, anche a Varese volantini-decalogo contro il “poliziavirus” per delinquere, Fsp: “Uguali in diverse città, professionisti del disordine in campo”  

Non fare il poliziotto dice uno dei volanti e si capisce da questo passaggio che deriva da un certo tipo di cultura non certo del rigore...

Messaggi stupidi e pericolosi, nonchè fuorvianti e senza senso.

Se qualcuno vuole ritagliarsi del facile consenso sviando dalle regole e cercando altri che vogliano imitarlo, ha sbagliato a capire, le difficoltàsi superano uniti e seppure ci siano talvolta ritardi e/o mancanze da parte del Governo sopratutto nella tutela dei più deboli e dei più esposti come sanitari e forze dell'Ordine, non è certo il momento di lasciarsi prendere la mano,non c'è da ridere ma solo da piangere e sopratutto riflettere.

Speriamo che le indagini in corso riescano ad acciuffare in breve tempo gli autori che potrebbero essere le solite frange estremistiche, gruppi anarchici e simili, non si capisce chi altro anche se nei attuali tempi in cui c'è il sopravvento dei social, ci si atteggia facilmente a leader di non si sa cosa, per un momento di notorietà che potrebbe costare caro agli autori del gesto ma anche a chi segue certi scellerati "consigli".

Segue la comunicazione del sindacato di Polizia.

 

 poliziavirus 1

“Anche a Varese, come altrove, sono comparsi ieri volantini contro il poliziavirus, con tutte le indicazioni per compiere una lunga serie di reati, contravvenendo le disposizioni imposte per il contenimento del contagio da covid 19 e commettendo azioni criminali come incendiare scuole, banche e commissariati, aggredire i poliziotti, assaltare i supermercati”.

 

Lo rende noto Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, che aggiunge: “Questi scritti deliranti sono modelli identici nelle diverse città, e ciò testimonia che sono il frutto di una azione programmata e studiata da professionisti del disordine, che come sempre sfruttano il disagio sociale per acuire la tensione e creare quanti più problemi possibili per l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva. Testimoniano inoltre come il personale in divisa sia il principale bersaglio dei delinquenti in tutte le occasioni. Questo momento di emergenza rappresenta il contesto ideale perché, da Nord a Sud, criminalità di ogni genere tenti di strumentalizzare ansie, paure, e difficoltà della gente, approfittandone per gestire il disagio a proprio uso e consumo. E questo gesto ignobile non sarà preso alla leggera, perché concretizza una volontà criminale grave. Le forze dell’ordine, insieme al titanico lavoro svolto nella lotta al coronavirus, non retrocedono nel precipuo compito che è quello di garantire ordine e sicurezza, contrastando con fermezza ogni tentativo di istigazione a delinquere e di ‘infiltrazione’ nel tessuto sociale già così duramente messo alla prova”.