Coronavirus? Da quando esiste l'umanità, esistono le epidemie e le pandemie

Coronavirus? Da quando esiste l'umanità, esistono le epidemie e le pandemie

Egregio Direttore,Egregio Direttore,

mi permetto di confidarle alcune riflessioni.Da quando esiste l'umanità, esistono le epidemie e le pandemie.L'uomo è riuscito a sopravvivere : alla febbre tifoide, al vaiolo, alla peste bubbonica, alla peste nera, al tifo, al colera.Alle più recenti: influenza Spagnola, asiatica, Hong Kong, HIV, SARS, H1N1.Ebbene:gli uomini e donne, consapevoli del fatto che, ciclicamente, le sciagure naturalicolpivano la terra si misero a costruire Ospedali, luoghi di ospitalità per malati e bisognosi di cura.Pietra su pietra, con l'autotassazione delle genti, con le donazioni dei più abbienti fino alla costruzione anche di piccoli ospedaletti che rispondevano alle esigenze locali, ovvero le malattie rurali e quelle industriali.Un bene cittadino, un bene della comunità, un bene sociale.Si cominciò a separare i malati cronici da quelli acuti, le discipline mediche daquelle chirurgiche, i grandi stanzoni vennero trasformati nei più ridimensionati reparti, e le strutture a più edifici in quelle a monoblocco.

Un cambiamento di crescita quantitativa e qualitativa che tese ad aumentare il numero di posti letto.Tutto aveva un senso!Questa fu la grande edilizia ospedaliera degli anni 70.Poi ad un certo punto, la mancanza di programmazione, la distribuzione territoriale, le diverse risorse economiche delle varie aree geografiche, lacapacità di pressione politica, la spending review, il budget, trasformano gliospedali in aziende ospedaliere come se l'arte medica fosse possibile trasformarla in un'azienda per la produzione di scarpe o di ricambi per automobili.E cosi si chiusero gli ospedali più piccoli magari situati in zone di montagna o di campagna , si accorparono i reparti, si ridussero i posti letto , si portò a numero chiuso l'ingresso dei giovani aspiranti alla facoltà di medicina, si modificarono i titoli ed i ruoli: i primari vennero chiamati direttori di struttura complessa.

I medici più anziani così come i più giovani furono chiamati, invece che aiuti e assistenti, indistintamente, dirigenti medici di I° livello.Le caposale assunsero il titolo di coordinatori.Tutti livellati, tutti a parlare di budget, di prestazioni, di rendicontazione.E di malati ? Di malattia? Di cura?Ed intanto la vita media si allunga!Gli uomini e donne per soddisfare il diritto e la voglia di curarsi devono fare i conti con le lunghe liste di attesa, confrontarsi con operatori sempre più demotivati , stanchi e malpagati.Governati da Direzioni strategiche che nulla o poco sanno del ruolo che rivestono.E così è stato facile non riuscire a fronteggiare la nuova epidemia.Dovevamo aspettarcela , è nella storia !Ma demotivati sono anche i Ricercatori, gli Scienziati che soffrono della mancanza di fondi per la ricerca che è demandata alle donazioni volontarie.

Si! Così non sappiamo chi è costui : il Signor Virus Corona ,che sta mietendo vittime, che sta creando disordine, allarmismo, paura, panico.Si legge in faccia a molti il disorientamento, esacerbato dalle più svariate informazioni, dalle più svariate disposizioni e dalle più svariate indicazioni.Ebbene, se tenessimo conto della “Storia Maestra” potremmo riorganizzare una sanità che possa stare al passo con i tempi, soddisfare meglio i bisogni e soprattutto fronteggiare le grandi epidemie/pandemie.Riapriamo gli ospedali chiusi, non lasciamo che grandi strutture vengano distrutte dal tempo, teniamoli come riserva per grandi calamità e nel frattempo facciamole vivere convertendole ad istituti per anziani, ad istituti per giovani sfortunati, ad istituti per cure brevi, per cure croniche.Sì, così, forse, potremo essere pronti per la prossima epidemia.