Coronavirus, ci mancava l'audio delle scarpe infettive.

Coronavirus, ci mancava l'audio delle scarpe infettive.

“Ciao ragazzi, volevo soltanto dirvi questa cosa, perché stasera ci ha telefonato uno dei nostri amici medici di Milano e ci ha caldamente consigliato di utilizzare solo un paio di scarpe per andare fuori, e lasciarle fuori dalla porta di casa una volta utilizzate – affermano nell‘audio della bufala -. Perché sembra che il virus riesca a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto. Questo è il motivo per cui vedevamo tutte quelle immagini in cui i cinesi facevano la disinfestazione nelle strade – sostiene l’audio -. Ed è il motivo per cui stanno iniziando a fare la disinfestazione qua. A Milano almeno. Quindi, siccome ci hanno chiesto di diffonderlo, non lo faranno via televisione per non gettare il panico. Però ci hanno detto di diffonderlo tra le persone che conosciamo per mantenere questa buona regola. Ciao a tutti”.

Ci vuole fantasia ma anche voglia di farsi notare con posizioni discutibili, è Èuna buona norma igienica ma per il Covid-19 no, perché la sua trasmissione avviene con le goccioline che emettiamo tossendo o starnutendo non in altro modo.

Stupisce però che d'accordo che ormai il coronavirus con i risvolti negativi, sta stravolgendo la vita e le nostre abitudini, con timori e crisi famigliari, sociali ed economiche, oltre agli aspetti sanitari che stanno mettendo a dura prova il nostro servizio sanitario.

E' un periodaccio che supereremo sicuramente, ma che qualcuno si inventi ogni giorno nuove fake news è incredibile, ma lo è ancora di pià che si dia peso e si inoltri video e audio ad amici e parenti senza curarsi delle fonti e delle "figuracce" conseguenti dopo la scoperta della bugia quotidiana.

E' esiste ancora la responsabilità delle proprie azioni? L'amicizia prevede ben altri comportamenti, idem il rispetto, segno che il tempo si va annebbiando e non è solo per il coronavirus.

IL Covid-2 è una fatalità, una crisi temporanea, l'ignoranza regna perpetua, purtroppo.

“L’ignoranza è madre della paura.”
HERMAN MELVILLE