Truffa McDonald’s: “Imprenditore” ammette di aver ottenuto 100 pasti gratis con ChatGPT
Un giovane “imprenditore” di nome Gage ha fatto scalpore in un podcast, vantandosi di aver ottenuto 100 pasti gratis da McDonald’s utilizzando ChatGPT per generare false lamentele.
La tecnica: Gage ha ammesso di “rubare” scontrini nei ristoranti McDonald’s, per poi utilizzare il codice presente su di essi per creare false lamentele attraverso ChatGPT. Il chatbot, noto per la sua abilità nel generare testi realistici, confezionava lamentele credibili che venivano inviate al servizio clienti di McDonald’s.
Risultato: In cambio delle false lamentele, Gage otteneva rimborsi sotto forma di voucher per pasti gratuiti. Il giovane ha affermato di aver ottenuto in questo modo ben 100 pasti gratis, vantandosi del suo “successo” nel podcast.
Preoccupazioni: La vicenda ha sollevato diverse preoccupazioni. Innanzitutto, l’utilizzo di ChatGPT per generare false lamentele rappresenta un inganno ai danni di McDonald’s. Inoltre, la “tecnica” di Gage potrebbe incoraggiare altri a commettere atti simili, danneggiando l’azienda e i suoi clienti onesti.
Etica e legalità: Al di là delle questioni economiche, l’utilizzo di un chatbot per imbrogliare solleva dubbi etici e legali. La creazione di contenuti falsi per ottenere un vantaggio personale configura un comportamento scorretto e potrebbe avere conseguenze penali.
McDonald’s: L’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda. Tuttavia, è probabile che vengano adottate misure per contrastare questo tipo di truffa, come ad esempio la verifica più accurata delle lamentele presentate dai clienti.
Conclusione: La vicenda di Gage rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per scopi illegali o immorali. È importante riflettere sulle implicazioni etiche e legali di tali azioni e utilizzare la tecnologia in modo responsabile.