Sono oltre 3.800 le donne ucraine presente in provincia di Varese, sulle circa 40mila in Lombardia. È a loro – e alle loro connazionali – che Coldiretti Varese ha dedicato il più forte pensiero in occasione della festa dell’8 marzo. Anche se è un altro giorno di sofferenza e angoscia a causa della guerra.
La provincia con la maggior presenza di donne ucraine è quella di Milano (14.915) che precede quella di Brescia (6.192) e quella di Bergamo (4.075). Seguono poi la provincia di Monza Brianza (4.035), Varese (3.825), Pavia (2.981), Como (2.044), Mantova (1.593), Cremona (793), Lecco (654), Sondrio (473) e Lodi (461).
Coldiretti Varese al fianco delle donne
“Per la giornata che celebra la forza e ruolo della donna, un ramo di mimosa o un fiore sarà omaggiato a una donna su due (50%). Se il 42% dei cittadini ha scelto le mimose, l’8% si è orientato su altri fiori, un 7% ha scelto dolci, cioccolatini e altri doni. Un consistente 43% ha deciso di non regalare nulla. Nonostante la forza celebrativa di una giornata che risale al 1908 quando un gruppo di operaie decise di scioperare per vedere riconosciuti i loro diritti. Dal 1946 in Italia le mimose sono state scelte come il simbolo dell’8 marzo grazie anche alla loro capacità di fiorire in anticipo rispetto alla primavera astronomica”. Sottolinea Coldiretti Varese.
“Quest’anno in Italia la produzione della mimosa ha dovuto però affrontare il saliscendi dei cambiamenti climatici. A causa di un inverno “bollente” le piante sono fiorite con due mesi di anticipo, dovendo poi fare i conti con il ritorno del freddo e della neve che ha sicuramente ridotto la produzione. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale. E’ realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono”. Sottolinea la Coldiretti Varese.