Busto, Popolo della Famiglia contro il DDL Zan a fianco delle Sentinelle

Giuseppe Ferrario, referente de IL POPOLO DELLA FAMIGLIA di Busto Arsizio, dichiara che Il Popolo della Famiglia è al fianco delle Sentinelle in Piedi nella manifestazione contro il DDL Zan.

Busto, Popolo della Famiglia contro il DDL Zan a fianco delle Sentinelle

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Sabato 12 Giugno in Piazza Santa Maria a Busto Arsizio si è svolta la veglia delle Sentinelle in Piedi per dire NO al DDL Zan. Il Popolo della Famiglia era in piazza a sostenere la manifestazione contro il tanto discusso disegno di legge che rischia di introdurre un pesante limite, inaccettabile per una società democratica, alla libertà di pensiero, di espressione e di educazione.

Considerando che l’impianto legislativo italiano già prevede la tutela delle persone che subiscono discriminazioni di qualsiasi tipo e, ove necessario, anche le relative aggravanti, non è giustificata l’introduzione di una legge che tuteli categorie specifiche poiché nel clima attuale essa rischierebbe di enfatizzare divisioni ideologiche, più che attenuarle.

Premesso che Il Popolo della Famiglia ha sempre espresso il proprio rispetto per le persone omosessuali, la propria posizione rimane comunque quella a tutti nota: l’affermazione che la famiglia è una sola e cioè è quella formata da mamma, papà e bambini e che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna secondo quanto i padri costituenti intendevano con l’art. 29 della Costituzione. Il DDL Zan rischia di scardinare questo semplice principio creando categorie in contrapposizione là dove non c’è contrapposizione e imponendo un bavaglio a chi afferma che i bambini nascono da un uomo e da una donna. Il Popolo della Famiglia ribadisce che la libertà di espressione è un bene irrinunciabile.

E’ altrettanto irrinunciabile la libertà di educazione che è attribuita ai genitori dalla Costituzione stessa. Il DDL Zan coinvolge anche il delicato aspetto educativo con l’introduzione forzata del gender nelle scuole fatta passare sotto le “mentite spoglie” dell’inclusione e del rispetto della diversità.

In un periodo di estrema crisi in cui la popolazione al di sotto della soglia di povertà ha raggiunto i 5 milioni di persone, in un anno molto difficile a causa di una pandemia che rischia di mettere in ginocchio la nostra economia già fin troppo zoppicante, la famiglia ancora una volta ha dimostrato il proprio valore di ammortizzatore sociale naturale.

Chiediamo al governo di riconoscere il valore inestimabile della famiglia naturale come istituto che la stessa Costituzione pone alla base della nostra società e di dare ad essa la meritata priorità legislativa.