Insubria, laurea magistrale in Biotecnologie Insubria e Zhaw insieme per un titolo internazionale
L’Università dell’Insubria rafforza la sua vocazione internazionale. Il 19 settembre 2025 si è svolta la prima sessione di laurea del nuovo programma di doppio titolo. Il percorso unisce la laurea magistrale in Biotecnologie per l’industria bio-based e della salute e il Master of Science in Life Sciences della Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften Zhaw.
Un doppio titolo tra Italia e Svizzera con Insubria
Il programma consente agli studenti di ottenere un titolo valido in Italia e in Svizzera. È un’opportunità unica per chi vuole lavorare nel settore biotecnologico con una formazione internazionale.
I primi laureati del double degree
Lisa Consolo e Beatrice Ghielmetti sono le prime laureate italiane del programma. Selezionate per merito, hanno trascorso l’ultimo anno a Wädenswil, nei laboratori della Zhaw. Qui hanno svolto la tesi di ricerca in biotecnologie cellulari avanzate.
Collaborazione tra atenei
Marco Hofmann, studente della Zhaw, ha completato il suo percorso all’Insubria. I tre laureati hanno discusso progetti innovativi, ottenendo il massimo dei voti. La sessione di laurea è stata molto partecipata e ha visto la presenza di docenti di entrambi gli atenei.
Presenze istituzionali alla cerimonia
Tra i presenti Silvia Sacchi, neopresidente del corso BBHI Genciana Terova, delegata all’internazionalizzazione del Dipartimento di Biotecnologie Steffi Lehmann, responsabile del double degree per la Zhaw Jack Rohrer, esperto di fisiologia cellulare.
Un ponte tra didattica e ricerca
La giornata ha favorito il dialogo tra i docenti. Luca Gallo, responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali, ha partecipato all’incontro. L’obiettivo è rafforzare la collaborazione tra Insubria e Zhaw, sia nella didattica che nella ricerca.
Laurea magistrale in Biotecnologie un traguardo strategico
Il double degree rappresenta un traguardo importante per l’Insubria. Rafforza la dimensione internazionale dell’ateneo e consolida i legami con istituzioni di prestigio. È un passo avanti per la formazione biotecnologica in Europa.
Formazione internazionale per il futuro
Il programma offre agli studenti una visione globale. La possibilità di studiare in due Paesi, con docenti e laboratori di alto livello, prepara i laureati a sfide complesse. La laurea magistrale in Biotecnologie diventa così un passaporto per il mondo del lavoro.
Ricerca applicata e innovazione
I progetti di tesi hanno riguardato le biotecnologie cellulari avanzate. Gli studenti hanno lavorato su tecniche innovative, con applicazioni in campo farmaceutico e industriale. La sinergia tra Insubria e Zhaw ha prodotto risultati eccellenti.
Un modello replicabile
Il successo del double degree apre la strada a nuove collaborazioni. Altri corsi di laurea potrebbero seguire l’esempio. L’Insubria punta a diventare un polo formativo europeo, con percorsi condivisi e mobilità internazionale.
Impatto sul territorio
La laurea magistrale in Biotecnologie ha ricadute positive anche sul territorio. Le competenze acquisite dagli studenti possono essere applicate in aziende locali. La ricerca si traduce in innovazione e sviluppo.
Un’opportunità per gli studenti
Il programma è rivolto a studenti motivati e meritevoli. Offre borse di studio, supporto alla mobilità e accesso a laboratori all’avanguardia. È una scelta strategica per chi vuole investire nel proprio futuro.
Prospettive occupazionali
I laureati del double degree sono molto richiesti. Le competenze acquisite li rendono competitivi in ambito farmaceutico, industriale e accademico. La laurea magistrale in Biotecnologie apre molte porte.
Un esempio di eccellenza
Il percorso congiunto tra Insubria e Zhaw è un esempio di eccellenza accademica. Dimostra come la collaborazione internazionale possa generare valore. È un modello virtuoso per l’università del futuro.
Conclusioni
La laurea magistrale in Biotecnologie con il double degree tra Insubria e Zhaw è una grande opportunità. Forma professionisti capaci di affrontare le sfide globali. È un investimento per gli studenti, per l’università e per la società.
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