Banda del rame. Il 28 luglio scorso, i Carabinieri della Compagnia di Varese hanno arrestato 5 persone di origine rumena, di età compresa tra i 27 e i 37 anni.
I cinque sono accusati di essere membri di una banda specializzata nei furti di rame.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura locale.
E a seguito delle indagini avviate dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Varese nell’ottobre 2022.
La banda è stata ritenuta gravemente indiziata di aver commesso ben 45 furti aggravati, di cui 38 riguardanti cavi di rame sottratti dalla linea elettrica pubblica.
I furti hanno interessato varie province lombarde, e il totale di rame sottratto ammonta a circa 32.949 kg, con un valore approssimativo di 260.000 euro.
Il ripristino della rete elettrica a seguito dei danni causati dai furti è costato agli enti di gestione circa 450.000 euro.
Il modus operandi della banda consisteva nel provocare il corto circuito della linea elettrica, causando blackout nell’area, per poi arrampicarsi sui tralicci e tagliare i cavi di rame.
I cavi venivano recuperati e caricati su veicoli precedentemente rubati, che poi venivano abbandonati.
La refurtiva veniva successivamente rivenduta e trasportata in parte in Romania.
Inoltre, il 6 aprile 2023, durante un’operazione di flagranza, sono state denunciate altre 9 persone per il reato di ricettazione.
Queste persone sono state sorprese all’interno di un capannone in provincia di Milano, mentre lavoravano fili di rame proventi da furti, con macchine spelatrici.
Durante l’operazione, sono stati sequestrati 26 matasse e 3 bancali di materiale in rame, del peso complessivo di 8.950 kg e dal valore di 78.000 euro.
Parte del materiale è già stata restituita ai legittimi proprietari.
Durante le operazioni di perquisizione eseguite durante gli arresti, è stato rinvenuto all’interno dello stesso capannone un consistente quantitativo di materiale in rame.
Rame ritenuto anch’esso proveniente da attività illecite.
Di conseguenza, gli uomini dell’Arma hanno proceduto al sequestro dell’intero immobile, apponendo i sigilli.
in attesa di completare gli accertamenti per identificare la provenienza del materiale e restituirlo ai legittimi proprietari.