Da diversi anni le figure professionali dei Child Life Specialist sono entrate anche nei reparti pediatrici dell’ASST Settelaghi. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Il Ponte del Sorriso, che tra i primi in Italia, ha creduto nel valore di questa professione.
Si tratta di sei specialisti della vita infantile in reparto, laureati nell’area della Psicologia o delle Scienze dell’Educazione. Si specializzano nello sviluppo psicosociale del bambino e nell’utilizzo di strategie efficaci per la gestione del dolore e per agire negli stati di stress a cui il bambino è sottoposto durante visite, esami, interventi chirurgici, pratiche mediche più o meno invasive.
Le attenzioni dei Child Life Specialist
Tenendo conto dello sviluppo cognitivo, dell’età, delle esigenze di apprendimento e di crescita, questi esperti si prendono cura della vita interiore del piccolo paziente, della sua sfera emotiva, relazionale e familiare, mettendo in pratica delle attività ludiche ed educative che sollecitano le risorse positive del bambino al fine di prevenire traumi e gravi conseguenze psicologiche che potrebbero condizionare per sempre il suo futuro.
Gli strumenti impiegati sono il gioco, attraverso il quale il bambino riesce a familiarizzare con il contesto medico, la fantasia, la narrazione, la creatività, l’arte, l’immaginazione. Stimoli visivi, espressivi, tattili e tutte quelle tecniche non farmacologiche contenute nelle linee guida del Ministero della Salute sul dolore pediatrico. Compresi i giochi terapeutici, come quello del dottore, che si svolge con veri dispositivi medici e camici bianchi confezionati su misura per il bambino.
Assunti a tempo indeterminato da Il Ponte del Sorriso, sono una presenza costante e riconosciuta dagli operatori dell’ASST Sette Laghi. Con i quali programmano interventi mirati e individuali per ogni bambino. Neanche durante la pandemia, è venuto a mancare il loro supporto.
Nel nord America i ‘child life specialist’ hanno iniziato ad emergere negli anni ’60, dall’impegno di Emma Plank, allieva di Maria Montessori. Negli Stati Uniti esistono corsi universitari dedicati.
“Abbiamo iniziato molti anni fa questo percorso con un’allieva di Maria Montessori, Grazia Honegger Fresco, morta da poco. Ella, vivendo a Castellanza, ha potuto seguire lo sviluppo della nostra formazione. È stata una vera fortuna, in mancanza di scuole specifiche, poterla avere come guida ed insegnante”. Sottolinea Emanuela Crivellaro, Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso.
Dichiarazioni
“Per curare davvero un bambino non bastano le cure propriamente dette. Ci vuole anche l’altra metà della cura, come si dice ormai in gergo, ovvero quell’insieme di attenzioni e stimoli che partono dal vissuto del bambino, dal suo stato emotivo, dai suoi interessi e dalle sue paure e che lo accompagnano con un percorso personalizzato verso il superamento della malattia senza traumi, senza ansia e possibilmente senza dolore. La nostra ambizione è rendere le pediatrie varesine completamente painless, un obiettivo a cui ci sentiamo vicini anche grazie al ruolo del Terzo Settore che ha contribuito ad alimentare e consolidare questo atteggiamento culturale”. Aggiunge il Prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Donna e Bambino dell’ASST Sette Laghi.
“La presenza ormai consolidata dei child life specialist nelle pediatrie della nostra azienda non è che l’ennesima conferma di quanto il Terzo settore varesino abbia saputo precorrere i tempi, anticipando tendenze e sviluppi organizzativi. Il nostro compito è cogliere questa opportunità e rilanciare ogni spunto o best practise mettendole a sistema e amplificandone la portata”. Conclude il Direttore SocioSanitario, Ivan Mazzoleni.