Inaugurazione del monumento in memoria delle vittime della Polveriera di Taino
Un tributo alla memoria e alla storia locale

Sabato 29 marzo alle ore 16.30, presso il Centro Bielli di Taino, verrà inaugurato un monumento in ricordo delle vittime della Polveriera di Taino. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Gruppo Anziani “Casa Rosa” e dal Museo di Storia Locale di Taino, celebra il novantesimo anniversario dello scoppio avvenuto il 27 luglio 1935, che causò la morte di 35 lavoratori. Il monumento, opera dello scultore Vittorio D’Ambros, è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto e della cittadinanza tainese.
L’opera e il significato simbolico
L’artista ha utilizzato un traliccio proveniente dall’ex-Polveriera, sul quale originariamente era collocata una sirena che, ogni giorno alle ore 16.00, avvertiva i lavoratori della detonazione delle polveri residue. Questa stessa sirena tornerà a suonare simbolicamente ogni 27 luglio, anniversario dell’esplosione, e il 4 dicembre, giorno dedicato a Santa Barbara, patrona dei lavoratori della polveriera.
Il monumento sarà collocato nel giardino del Centro Bielli, ex sede del CRAL della Polveriera e attuale sede dell’Associazione Anziani e del Museo di Storia Locale.
Il programma dell’inaugurazione
L’evento inizierà con i saluti delle autorità e l’intervento di Pier Carlo Moscatelli, presidente dell’Associazione Anziani. Seguirà una breve ricostruzione storica della Polveriera e dello scoppio del 1935, curata dalla studiosa Laura Tirelli. Alle ore 17.00, l’artista presenterà il monumento, che verrà inaugurato ufficialmente con il taglio del nastro da parte di un’ex lavoratrice della Polveriera. La cerimonia si concluderà con un aperitivo offerto dall’Associazione Anziani.
La storia della Polveriera di Taino

L’ex Polveriera Montedison, costruita agli inizi del Novecento, è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Lombardia. Situata nella collina del Campaccio, affacciata sul Lago Maggiore, la fabbrica ha operato per oltre sessant’anni, impiegando fino a duemila persone, pari all’intera popolazione di Taino. Fondata nel 1914 dalla ditta francese Davey Bickford Smith, la sua produzione aumentò con l’ingresso di grandi aziende italiane, specializzandosi nella produzione di munizioni e micce detonanti. Durante la Seconda guerra mondiale, il comando tedesco schierò oltre 200 militari per proteggerla.
La tragedia del 1935 e il legame con la comunità
L’evento più drammatico della storia della Polveriera fu l’esplosione del 27 luglio 1935, che provocò la morte di 35 lavoratori, tra cui 15 tainesi, 10 angeresi, 6 sestesi, 2 di Besozzo, 1 di Ispra e 1 di Castelletto Ticino. Nonostante la tragedia, la fabbrica continuò a operare, mantenendo un legame indissolubile con la comunità. Molti lavoratori, consapevoli dei rischi, iniziarono la loro giornata lavorativa con il segno della croce.
L’abbandono e il degrado dell’area

Dopo la chiusura nel 1972, l’area della Polveriera è rimasta in stato di abbandono. Oggi, tra ruderi, vecchi laboratori e cunicoli, il sito è diventato meta di vandali, appassionati di esplorazione urbana e, secondo alcune leggende, infestato dai fantasmi delle vittime della grande esplosione.
Il progetto di riqualificazione
Nel 2001, il Comune di Taino ha acquistato l’area per un milione di euro, con l’obiettivo di realizzare un villaggio turistico con hotel, residence e centro sportivo. Tuttavia, il progetto ha incontrato ostacoli burocratici e finanziari. Nel 2024, dopo anni di trattative con la Soprintendenza, il Comune ha ottenuto l’autorizzazione ministeriale per pubblicare un bando di riqualificazione dell’area, che prevede tre livelli di intervento: la conservazione come museo a cielo aperto, il recupero con riuso funzionale e la trasformazione edilizia.
Un futuro tra memoria e sviluppo
L’amministrazione comunale sta ora lavorando all’aggiornamento del piano di caratterizzazione ambientale, in collaborazione con Arpa e Regione Lombardia, per definire il piano operativo di bonifica. L’obiettivo è trovare un investitore che, attraverso un Partenariato Pubblico-Privato, possa garantire uno sviluppo sostenibile, preservando la memoria storica della Polveriera di Taino. Nel frattempo, il museo civico all’interno dell’ex Dopo Lavoro manterrà viva la storia di questo luogo, simbolo del sacrificio e del lavoro di generazioni di tainesi.