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    sul lungofiume l’Amministrazione nega l’evidenza
    sul lungofiume l’Amministrazione nega l’evidenza

    Sesto Calende, il lungofiume divide maggioranza e opposizione

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    By Marco Limbiati on 13 Settembre 2025 Sesto Calende
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    Sesto Calende, polemica sul lungofiume: Fratelli d’Italia denuncia incuria e degrado, l’Amministrazione nega

    Il lungofiume di Sesto Calende, da sempre considerato una delle “cartoline” più rappresentative della città, torna al centro del dibattito politico locale. Da un lato il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia denuncia con forza una situazione di incuria e degrado; dall’altro l’Amministrazione comunale, attraverso le parole dell’assessore e vicesindaco Giorgio Circosta, respinge le accuse parlando di “interpretazioni soggettive” e negando che vi siano criticità documentate.

    Lo scontro si accende a seguito di un’interrogazione con risposta scritta presentata lo scorso 11 agosto dal gruppo FdI, firmata dal capogruppo Mario Boatto e dal consigliere comunale Marco Limbiati. L’oggetto: chiedere conto delle condizioni di manutenzione del lungo fiume e sollecitare azioni concrete per restituire decoro a un’area molto frequentata da cittadini e turisti.

    una delle 26 piazzole deteriorate
    una delle 26 piazzole deteriorate

    L’interrogazione: segnalazioni, fotografie e richieste precise

    Nell’interrogazione, i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno riportato numerose segnalazioni raccolte dai cittadini e corredato la loro denuncia con immagini che mostrerebbero in modo chiaro lo stato di abbandono. Si parla di detriti abbandonati, legname accumulato lungo le sponde, erba alta e mancata manutenzione delle aree verdi.

    In particolare, viene sottolineata la presenza di rifiuti e materiali in prossimità del pontile e della spiaggia della canottieri, zone di forte richiamo per i frequentatori estivi. Una condizione che, secondo i consiglieri, trasmette un evidente senso di trascuratezza e non può essere giustificata unicamente da eventi naturali, ma chiama in causa la carenza di interventi manutentivi programmati e costanti.

    Da qui le domande precise all’Amministrazione: se fosse a conoscenza della situazione, se fossero giunte segnalazioni ufficiali, se fossero stati programmati interventi e, soprattutto, quali tempi fossero previsti per riportare dignità e decoro al lungo fiume.

    Giorgio Circosta
    Giorgio Circosta

    La risposta di Circosta: “premessa non fondata”

    La replica scritta dell’assessore e vicesindaco Giorgio Circosta, indirizzata ai firmatari dell’interrogazione, ha però sorpreso non poco i consiglieri. Secondo l’esponente della Giunta, parlare di degrado rappresenterebbe un’“interpretazione ingenerosa” e un punto di vista soggettivo. Inoltre, Circosta ha sottolineato come “non siano pervenute segnalazioni ufficiali relative a criticità particolari” e ha definito la premessa stessa dell’interrogazione “non fondata”.

    Parole che hanno suscitato l’indignazione di Fratelli d’Italia. “Basta osservare la realtà per capire che la situazione è ben diversa da quella raccontata”, affermano dal gruppo, che definisce la posizione dell’assessore “inaccettabile e sconcertante”.

    l'evidente degrado
    l’evidente degrado

    Le immagini come prova

    FdI insiste su un punto: le fotografie scattate lungo il percorso del lungofiume rappresenterebbero la prova concreta delle condizioni di degrado. “Non intendiamo aggiungere altro oltre a quanto già denunciato nell’interrogazione – spiegano i consiglieri –: sono le immagini a testimoniare ciò che l’Amministrazione nega”.

    Per il gruppo di opposizione, il problema non è solo legato alla percezione dei cittadini, ma anche alla credibilità dell’attuale amministrazione comunale. “Stupisce che chi governa la città non conosca queste criticità e arrivi addirittura a negarne l’evidenza. Il nostro suggerimento alla sindaca Elisabetta Giordani – persona che stimiamo sul piano personale – è di valutare attentamente la credibilità dei propri collaboratori, perché la realtà sotto gli occhi di tutti non può essere cancellata con frasi di circostanza”.

    i Volontari in azione
    i Volontari in azione

    L’intervento dei volontari

    Nello stesso comunicato, Fratelli d’Italia non ha mancato di ringraziare pubblicamente i volontari del Distaccamento di Sesto Calende del Parco del Ticino e dell’associazione Red Sub – Wase – Atlantide. Sono stati infatti loro, nei giorni scorsi, a prendersi carico della cura delle sponde e del greto del fiume, restituendo temporaneamente un minimo di decoro a una parte dell’area.

    “È grave che si sia dovuto ricorrere alla buona volontà dei cittadini – prosegue FdI – per sopperire a mancanze che dovrebbero essere affrontate dall’Amministrazione. Non si può demandare a gruppi di volontari un compito che rientra nella gestione ordinaria di un Comune, soprattutto in un luogo così simbolico e frequentato come il lungofiume”.

    Sesto Calende
    alla scoperta di Sesto Calende

    Turismo ed economia locale

    La vicenda assume un peso ancora maggiore se si considera l’impatto che l’immagine del lungofiume ha sul turismo e sull’economia locale. In estate, il tratto che costeggia il Ticino è uno dei più visitati da chi sceglie Sesto Calende per passeggiare, praticare sport acquatici o semplicemente trascorrere una giornata all’aria aperta.

    “Offrire ai visitatori lo spettacolo di incuria e degrado significa compromettere la reputazione della città e rischiare una figuraccia davanti a chi sceglie Sesto Calende come meta turistica” avvertono i consiglieri di Fratelli d’Italia.

    Una questione ancora aperta

    La polemica, dunque, è destinata a non esaurirsi con questo botta e risposta. Da un lato, l’opposizione insiste sulla necessità di un intervento urgente, dall’altro l’Amministrazione minimizza, parlando di mancanza di segnalazioni e ridimensionando la portata del problema.

    Resta da capire se la Giunta guidata da Elisabetta Giordani deciderà di intervenire concretamente nei prossimi mesi o se la vicenda continuerà a essere terreno di scontro politico. Nel frattempo, i cittadini e i turisti che percorrono il lungofiume potranno giudicare con i propri occhi quale delle due versioni – quella della denuncia o quella della smentita – corrisponde di più alla realtà.

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    Marco Limbiati

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