Sesto Calende Consiglio Comunale.
SESTO CALENDE. Abbiamo fatto un sogno, ieri sera: un governo della città in cui, almeno per i temi più importanti, ci si ascolti e si tenga conto del punto di vista del gruppo politico “opposto”. Ci siamo calati in questa realtà immaginaria perché, dopo tutto, a nostro avviso, qualche scambio interessante c’è stato su alcuni temi. Il problema è che questi pochi momenti sono affogati nel mare di scambi maleducati, prese di posizione e accuse. Peccato. Sarebbe bello avere un governo della nostra bella cittadina che ascolti le opinioni contrarie, per bilanciare gli interessi e agire per il “maggior bene possibile”.
Ci siamo risvegliati presto e ci siamo ritrovati nella solita realtà, di livello ben più basso (e chiediamo scusa se anche noi ci siamo fatti trascinati con qualche piccola battuta). Una realtà in cui non si accettano proposte sensate, si agisce dall’alto della propria posizione di potere, denigrando l’avversario e senza alcun interesse per la sostanza delle proposte.
Così è stato per l’introduzione del piano di diritto allo studio, che abbiamo richiesto dopo più di un anno, con la nostra mozione portata avanti con Insieme per Sesto e che avevamo tentato di portare anche con la maggioranza. “Troppo poco preavviso e una richiesta troppo gravosa per gli uffici chiedere di portare un documento (che riassume quanto si sta facendo per l’anno scolastico in corso) entro il mese di dicembre”, così ci ha risposto in sostanza l’Assessore D’Onofrio. Esprimiamo preoccupazione per questa risposta, perchè se l’anno scolastico è già partito, il documento dovrebbe essere già praticamente pronto e non da poco. Il portarlo in discussione in Consiglio sarebbe un atto di responsabilità per accettare il confronto su temi che ci stanno molto a cuore, ossia i servizi che l’Amministrazione dà come supporto alla scuole e alle famiglie.
Oltre a questo si è discusso di una variazione di bilancio contenente parecchie spese aggiuntive nella scuola, causa gestione covid (e finanziate con appositi fondi statali) che a nostro avviso andrebbero approfondite meglio. Le risposte non sono state esaustive, non sono arrivate in commissione bilancio come avrebbe dovuto essere e dunque ci mancano ancora degli elementi per comprendere la questione. Abbiamo quindi votato contro, anche sottolineando che si sarebbero potuti spostare somme accantonate nel fondo di riserva (“per eventuali imprevisti”) per aumentare la quota di partecipazione del Comune al servizio di doposcuola dell’infanzia, che è una realtà già ora e sulla quale ci sono ancora molte ombre in merito all’impegno finanziario dell’Amministrazione (e in merito al quale noi vorremmo una nuova indagine tra le famiglie ed una nuova proposta – prima che sia troppo tardi).
Abbiamo invece votato a favore per la riduzione del 21% della tariffa TARI per le attività economiche, finanziata anche in questo caso da appositi fondi statali e ci siamo astenuti sugli equilibri di bilancio, in quanto siamo sempre timorosi nell’appoggiare il permanere in bilancio di parecchi residui (crediti non riscossi) ma ci fidiamo degli uffici e immaginiamo stiamo facendo quanto necessario per avere di conti “a posto”.
Come le volte precedenti abbiamo votato contro anche il debito fuori bilancio relativo alla causa persa davanti al Consiglio di Stato contro l’associazione islamica in merito all’identificazione di un’area per il luogo di culto. Concordiamo sul fatto che i cittadini non si sentano ancora del tutto pronti ad una eventuale convivenza con fedeli musulmani, ma se non si era pronti più di 10 anni fa e l’unica azione portata avanti dall’Amministrazione è utilizzare il denaro dei cittadini stessi per una causa che si sapeva si sarebbe persa, non ne verremo mai fuori. La società è cambiata e i musulmani vivono già nel nostro paese, volenti o nolenti. E’ quindi necessario creare percorsi di conoscenza e di dialogo. Poi magari la Moschea a Sesto non ci sarà mai – non lo possiamo sapere con certezza – ma se autorità superiori imporranno di averla, cosa avrà fatto l’Amministrazione per creare le condizioni per una convivenza pacifica all’interno della nostra cittadina?
Infine una nota sulle continue critiche della minoranza in materia di “trasparenza”: inutile sentirci dire ogni volta di denunciare qualcuno. Non parliamo infatti di irregolarità (ci mancherebbe altro – altrimenti certo che denunceremmo) ma di correttezza e impegno nel porre i consiglieri di minoranza nelle condizioni di poter far bene il proprio lavoro, dando informazioni utili e tempestive e, lo confermiamo per l’ennesima volta, su questo ancora non ci siamo proprio.