A Sesto Calende il ricordo della Banda degli Stunaa: “Un’eredità di allegria e comunità”
Una giornata intensa di affetto, memoria e gratitudine ha riunito ieri la comunità sestese per rendere omaggio alla Banda degli Stunaa, autentico simbolo cittadino di gioia, goliardia e solidarietà.
A due mesi dall’assegnazione del Premio Città di Sesto Calende 2025 con riconoscimento speciale alla storica formazione musicale, si è compiuto un nuovo importante momento collettivo di ricordo e riconoscenza.

Gli “Amici della Banda degli Stunaa” si sono ritrovati presso la Basilica di San Bernardino per una Santa Messa celebrata da don Luciano, in suffragio dei tanti componenti che non sono più tra noi. Una partecipazione sentita, nel segno di una tradizione che nel corso di oltre mezzo secolo ha saputo portare a Sesto Calende – e ben oltre i suoi confini – un messaggio di allegria spontanea, comunitaria e profondamente umana.
Il valore della memoria
In apertura della celebrazione, don Luciano ha voluto ricordare quanto la memoria collettiva sia parte fondamentale dell’identità di una comunità:
“Ricordare le belle pagine della nostra storia rende onore alla città e alla sua gente. La Banda degli Stunaa ha donato sorrisi, leggerezza e vicinanza. Oggi ricordiamo con gratitudine”.
Parole semplici ma dense di significato, capaci di racchiudere l’essenza di un fenomeno cittadino che non è stato soltanto intrattenimento, ma anche punto di riferimento nella vita sociale sestese.
Il commovente ricordo finale
Al termine della celebrazione, un momento particolarmente toccante ha visto protagonista Fabio Barisone, storico presentatore del “Concerto di Capodanno degli Stunaa” – tradizionalmente organizzato nel mese di luglio – e figlio del compianto presidente Nildo Barisone. Nelle sue parole, la gratitudine per un’eredità umana e artistica che continua a vivere:
“La loro musica e la loro passione restano un dono prezioso. Oggi la nostra preghiera abbraccia chi non è più tra noi, affinché la loro armonia continui a vivere nelle nostre vite”.
Momenti raccolti, segnati da sincera partecipazione e da una comunità che riconosce il valore di chi, con spirito goliardico e cuore grande, ha regalato risate, solidarietà e legami.
Il pranzo conviviale
La giornata è poi proseguita al ristorante 3rè nel centro cittadino, in un clima di amicizia e ritrovo. Presenti, tra gli altri, la sindaca Elisabetta Giordani, che ha voluto testimoniare personalmente l’affetto per un gruppo che ha fatto parte della sua storia familiare – il padre fu infatti membro della Banda – e il consigliere comunale Marco Limbiati, che si è attivato per ottenere il riconoscimento istituzionale assegnato a settembre.
Accanto a loro, figure che tanto hanno dato alla custodia della memoria della Banda, come Elena Zeni, storica ufficiale del gruppo insieme a Mario Varalli, e Franco Bolla, punto di riferimento degli “Amici della Banda”.

Il riconoscimento del Comune
Lo scorso settembre, nell’ambito del Premio Città di Sesto Calende 2025, l’Amministrazione ha conferito un riconoscimento speciale alla Banda degli Stunaa. Nonostante il regolamento non preveda benemerenze postume, la città ha voluto celebrare comunque l’impronta lasciata dal gruppo.
La motivazione ufficiale sottolinea come la Banda degli Stunaa abbia rappresentato “una bandiera di allegria”, capace di trasformare eventi, piazze e momenti di vita cittadina in un festoso abbraccio collettivo. Memorabili iniziative come il Concerto di Capodanno in luglio o il celebre calendario “Quasi nudo” sono entrate nella storia locale come espressioni di un’ironia genuina e affettuosa.
Non meno importante l’impegno nel sociale: concerti nelle case di riposo, esibizioni benefiche per AIRC e altre associazioni, presenza costante nelle occasioni dedicate ai più piccoli e agli anziani.

Un radicamento profondo nella storia sestese
La Banda affonda le sue radici negli anni ’60 con la Fil da Fer Company, fino alla nascita ufficiale nel 1977 sotto la guida di Nildo Barisone. Da allora ha portato il nome di Sesto Calende in tutta Italia, anche sulle reti nazionali, con momenti di notorietà come la partecipazione a Uno Mattina su Rai 1.
Il legame con la città è rimasto indelebile. Come sottolineato dall’Amministrazione, la loro storia “ha unito generazioni diverse sotto il segno dell’allegria e della solidarietà”.
Memoria, comunità, gratitudine
La giornata del 9 novembre segna dunque un momento simbolico: non solo un ricordo, ma la conferma che lo spirito degli Stunaa continua a vivere nei racconti, nei sorrisi, e soprattutto nella comunità che li ha amati e che continua a custodirne l’eredità.
In una società che spesso corre troppo veloce, il ricordo degli Stunaa invita a riscoprire il valore del saper stare insieme, del sorriso condiviso, della comunità che si riconosce e si ritrova.
Un cerchio si chiude, ma una storia continua a vivere.



