Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Lega di Samarate in risposta alle esternazioni delle minoranze sul piano opere pubbliche.
“Abbiamo letto nei giorni scorsi sulla stampa le diverse dichiarazione delle minoranze, tra cui quelle riprese anche in consiglio comunale u.s. riguardanti il piano triennale delle opere pubbliche.
Non possiamo non notare la confusione totale che hanno fatto pur di trovare un appiglio per criticare ed attaccare la maggioranza.
Manutenzioni sulla palazzina degli uffici comunali
Il punto focale delle loro esternazioni riguarda la palazzina degli uffici comunali, preventivata dietro casa Mauri e che comporta una spesa di circa 700 mila euro, finanziati con circa 200 mila euro dall’amministrazione e per 500 mila euro da un finanziamento regionale.
Ricordiamo che la palazzina degli uffici comunali, dove verrà ricollocato l’ufficio tecnico, rientra nel nostro programma elettorale alla voce cittadella comunale degli uffici, ed ha lo scopo di creare un polo amministrativo nei pressi del palazzo comunale per rendere più facile la fruibilità da parte dei cittadini agli uffici stessi.
Crediamo che una palazzina moderna e più funzionale sia necessaria visto l’attuale ubicazione in un edificio non pensato per ospitare l’ufficio tecnico, e di conseguenza non si può nemmeno pensare di spostarlo al plesso scolastico di via Dante (liberato dalla eventuale realizzazione del polo scolastico).
Tra l’altro, la realizzazione del polo scolastico in via Borsi è un progetto pensato e studiato dall’attuale maggioranza durante l’amministrazione Tarantino.
Tale opera, tuttavia, richiedeva qualche anno fa, un investimento di circa 1.5 milioni di euro, che sicuramento oggi con l’aumento dei costi dei materiali si alzerebbe a 2-3 milioni di euro se non di più, e per di più si dovrebbe rivedere le stime sulla popolazione scolastica.
Risulta evidente che finanziare tale cifra risulta essere di difficile realizzazione ed un esempio concreto lo è il reperimento dei fondi per la palestra di via Borsi, che è un’opera fondamentale ed essenziale per il paese dal punto di vista scolastico e soprattutto sportivo e culturale.
Considerazioni sul polo scolastico
Ribadiamo che il polo scolastico non è stato completamente abbandonato come progetto, ma visto le tempistiche, non è un’opera che si possa realizzare in tempi brevi, tuttavia, restiamo aperti alla discussione con le minoranze su questo progetto ma ci aspettiamo che oltre alla “boutade” politica ci sia dietro un ragionamento più concreto e non solo parole.
Al contrario la realizzazione della palazzina degli uffici rientra in un piano più ampio che permetterà il recupero della sala convegni, la quale in aggiunta al recupero della sala Pozzi inserita in questo stesso piano, rimetterà a disposizione della cittadinanza le sale civiche in tempi più brevi.
Fino a qualche tempo fa le minoranze si stracciavano le vesti per recuperare le sale civiche e adesso chiedono che tale recupero segua la realizzazione del polo scolastico che ha tempistiche più lunghe. Ci sembra una bella contraddizione”.
Manutenzioni e consumo di suolo pubblico
“Chiudiamo con le argomentazioni legate alle manutenzioni, al consumo di suolo pubblico e addirittura al personale.
Sulle manutenzioni le minoranze ci sembrano fuori dalla realtà, in quanto proprio in questo piano ci sono ampi investimenti per la manutenzione dei nostri edifici pubblici.
Non si può tralasciare il fatto che non si può sempre e solo fare manutenzione degli edifici esistenti, per questioni di spesa, per questioni di obsolescenza e perché progettati e pensati in epoche diverse e con canoni diversi da quelli richiesti oggi dalle attuali e moderne necessità.
Per quanto riguarda il consumo di suolo pubblico, le minoranze prendono l’abbaglio più grande di tutti, in quanto la realizzazione della palazzina non consuma un centimetro in più di suolo pubblico, anzi va a recuperare un vecchio magazzino malconcio e ricoperto completamente di eternit.
Se questa non è un’opera di riqualificazioni di edifici dismessi senza consumo di terreno, non sapremmo allora dare una definizione a tale concetto. Ci spieghino le minoranze cosa nella loro testa voglia dire “recupero aree dismesse e non consumo di suolo”.
Oepra pubblica a servizio del personale?
Infine, nel calderone della polemica leggiamo anche che la realizzazione di un’opera come la palazzina degli uffici c’entrerebbe con il piano di assunzione del personale.
Semplicemente ci sfugge il nesso tra la realizzazione di un’opera pubblica e la pianta organica del personale, di conseguenza ci sfugge il motivo della polemica in sede di triennale delle opere pubbliche.
Alla fine, è evidente la confusione totale fatta dalle minoranze sugli argomenti trattati, con l’unico scopo di fare un minimo di polemica e alzare un po’ di fumo, ma che come al solito di concreto ha ben poco” conclude il comunicato.