Poliziotto penitenziario si suicida a Milano. Un assistente capo coordinatore del Corpo di Polizia Penitenziaria si è tolto la vita lanciandosi dal secondo piano di un centro commerciale a Milano.
L’uomo, B.P., di 47 anni, era sposato con un’altra poliziotta penitenziaria e aveva una figlia piccola. Lavorava presso l’Ufficio matricola della Casa di reclusione di Bollate.
Le cause del gesto non sono ancora chiare. Il sindacato SAPPE, che rappresenta i poliziotti penitenziari, ha denunciato la situazione di stress e disagio in cui versano gli agenti del Corpo.
“I poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a se stessi”, ha dichiarato il segretario generale del SAPPE, Donato Capece. “Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del personale di Polizia Penitenziaria”.
Il sindacato ha chiesto al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di istituire un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e psicologi impegnati a tutelare la salute degli agenti.