Arrestato per Attacchi agli Sportelli Bancomat: Moldavo di 24 Anni seppure rimpatriato.
Un moldavo di 24 anni, noto per i suoi attacchi informatici a sportelli bancomat, è stato recentemente rimpatriato in Moldavia.
Il suo crimine ha coinvolto una serie di furti di denaro da Atm, banche e uffici postali in diverse regioni d’Italia e in paesi dell’Est Europa.
**Attacchi agli Sportelli Bancomat**
Il giovane moldavo, specializzato in attacchi informatici, ha utilizzato una tecnica denominata “black box” per svaligiare numerosi sportelli bancomat. Questa tecnica prevedeva l’accreditamento come amministratore di sistema per accedere e prelevare tutto il contante presente negli sportelli.
**Furti in Italia e all’Estero**
L’influenza delle sue azioni è stata ampia, colpendo diverse province italiane, comprese Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Inoltre, ha esteso la sua attività a paesi dell’Est Europa e baltici, come Lituania, Repubblica Ceca e Polonia. Il suo modus operandi ha causato ingenti danni agli istituti bancari e agli uffici postali.
**Processo e Detenzione**
Il moldavo è stato arrestato nel 2020 e incarcerato a Monza. Durante il periodo di detenzione, le autorità hanno lavorato per perseguire e documentare i suoi crimini informatici. Tuttavia, dopo un lungo processo, è stato scarcerato il 9 agosto scorso.
**Rimpatrio e Rientro in Moldavia**
Dopo il rilascio, il giovane è stato accompagnato dagli agenti della polizia di Stato all’aeroporto di Bergamo. Qui, ha preso un volo diretto verso la Moldavia, sua patria d’origine. Questo trasferimento segna la conclusione di una fase significativa nel suo caso legale.
**Implicazioni e Conseguenze**
Il caso ha messo in luce la crescente minaccia degli attacchi informatici ai sistemi bancari e la necessità di migliorare la sicurezza dei bancomat e dei sistemi di pagamento. Le autorità italiane hanno dimostrato un impegno significativo nel combattere il crimine informatico e nel proteggere le istituzioni finanziarie.
**Conclusione**
Il rimpatrio del moldavo segna un punto di svolta nel suo lungo e complesso caso di crimine informatico. Le sue azioni hanno avuto un impatto considerevole su numerosi sportelli bancomat e istituti bancari in Italia e all’estero. La sua detenzione e successivo rimpatrio riflettono gli sforzi delle forze dell’ordine nel combattere e prevenire tali crimini.
Il caso sottolinea anche l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il crimine informatico, dimostrando come le autorità di diversi paesi possano collaborare per affrontare minacce globali e garantire la sicurezza dei sistemi finanziari.