Milano, subì uno stupro di gruppo, licenziata “In un’ottica di maggior efficienza”
Milano 01 Giugno 2024, una 32enne, manager torinese, a marzo del 2023 subì uno stupro di gruppo, in un locale sui Navigli. (fonte La Stampa)
Trascorso un anno dal traumatico accaduto, la 32enne è stata licenziata, per la seguente motivazione : “maggior efficienza”, (per rifarci ad una parte del testo, in questa lettera di licenziamento).
La notte dello stupro
Dopo una festa alcolica, a cui aveva partecipato anche la 32enne, venne stuprata per tutta la notte da tre ragazzi che conosceva.
I responsabili vengono identificati ed arrestati, mentre la vittima viene curata in ospedale.
L’azienda specializzata nel commercio di brand di lusso, con uffici ad Assago, e sede legale in Olanda
Colleghi e dirigenti inizialmente si mostrano vicini alla vittima.
La donna intanto per 6 mesi, è in mutua, vivendo un’esistenza fatta di ricoveri in ospedale, e sedute con psicologi e psichiatri.
A settembre prova a rientrare a lavoro, ma non sta ancora bene.
Passano altri mesi, ed a marzo arriva la lettera di licenziamento
Una lettera di licenziamento “per giustificato motivo”, dove gli vengono offerte 5mila euro di buonuscita.
“In un’ottica di maggior efficienza abbiamo deciso di riorganizzare le nostre attività, sopprimendo la posizione di “Service Merchandiser” da lei attualmente ricoperta e ridistribuendo le sue attuali mansioni tra altri dipendenti attualmente impiegati presso di noi, la informiamo che, dopo attenta verifica, abbiamo constatato l’impossibilità di adibirla ad altre mansioni” (si legge secondo quanto riporta da il quotidiano La Stampa).
L’avvocato ha deciso d’impugnare il licenziamento
Per questo motivo il legale della donna, Alexander Boraso, ha deciso d’impugnare il licenziamento, affermando che al ricevimento della lettera “è addirittura svenuta”.
Secondo l’avvocato c’entrano i video della violenza, finiti in chat, l’azienda : “potrebbe perdere credibilità”
Secondo il legale dietro al licenziamento, ufficiale avvenuto per una necessità aziendale legata ad una maggiore “efficienza”, delle risorse, ci potrebbe essere anche altro, per esempio i video delle violenze, subite dalla donna, finiti nelle chat, immagini che “potrebbe fare perdere credibilità” all’azienda.
“Non avevano tempo di aspettarla, di permetterle di riprendersi”, – aggiunge il legale.
Per l’azienda, però, il licenziamento è legittimo
Il settore in cui opera la società in questione, “richiede il raggiungimento e il mantenimento di adeguati livelli di profitto” – rendendo, di conseguenza impossibile non “efficientare i costi”.
16 gennaio fu inflitta una condanna di reclusione con rito abbreviato, e 2 rinvii a giudizio, agli stupratori
Il 16 gennaio scorso, a Milano, l’udienza si è conclusa con una condanna, inflitta con rito abbreviato a 3 anni e 7 mesi di reclusione, e due rinvii a giudizio, a carico dei tre giovani, tra i 23 e i 27 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo.