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    Lonate Pozzolo
    Lonate Pozzolo

    Lonate Pozzolo. Le acque reflue nel Varesotto: verità e consapevolezza

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    By Giuseppe Criseo on 19 Giugno 2025 Lonate Pozzolo
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    Le acque reflue nel Varesotto: verità, consapevolezza e responsabilità condivisa

    Negli ultimi giorni, una notizia ha generato ampio dibattito nella provincia di Varese. Riguarda la presenza di cocaina e antibiotici nelle acque reflue. Il riferimento principale è l’impianto di depurazione di Sant’Antonino a Lonate Pozzolo.

    Desidero proporre una riflessione tecnica e politica su questo tema. Rispondo così alle numerose sollecitazioni dei cittadini. Sono giustamente attenti a un argomento che tocca salute, ambiente e percezione pubblica. L’impianto di Lonate Pozzolo è strategico.

    Lonate Pozzolo. È uno dei più grandi e importanti della Lombardia. Serve una vasta porzione della provincia di Varese. Raccoglie anche i reflui dall’aeroporto di Malpensa. Questo scalo, per traffico passeggeri, è come una “città internazionale”. È quindi naturale che da un bacino così vasto arrivino acque con concentrazioni variabili di microinquinanti. Il dato numerico va letto con attenzione. Non è indice di degrado del territorio. È espressione della funzione centrale svolta dall’impianto. La questione delle acque reflue Varesotto merita un dibattito serio.

    Desidero esprimere apprezzamento per il lavoro di ricerca. È stato condotto da Alfa Srl. L’azienda ha presentato i risultati in un convegno molto partecipato. I dati riguardano la presenza di microinquinanti nelle acque reflue. Tra questi, antibiotici e droghe. Si tratta di informazioni di grande rilevanza. Non solo per il nostro territorio. Ma per l’intero panorama nazionale. Offrono infatti una delle prime fotografie complete sulla diffusione di queste sostanze in Italia. Le analisi sono complesse. Per la natura stessa dei composti ricercati. E per la loro presenza a concentrazioni molto basse. Parliamo di pochi parti per miliardo (ppb). Nonostante la complessità analitica, lo studio è chiaro. Gli impianti di trattamento riescono a rimuovere oltre il 95% di queste sostanze. Confermano così l’efficacia del sistema di depurazione locale. È un segnale importante. Rassicura i cittadini. Ma invita anche alla consapevolezza e alla responsabilità condivisa. È un messaggio cruciale per la gestione dei contaminanti emergenti nelle acque reflue Varesotto.

    Ritengo che questo studio per Lonate Pozzolo,  possa rappresentare una base preziosa. Per future politiche ambientali e sanitarie. Mi auguro che anche il resto del Paese possa trarre ispirazione da questa esperienza. E contribuire a costruire un quadro sempre più chiaro. E aggiornato. Sullo stato delle nostre acque. Per Fratelli d’Italia, la vera sfida si gioca su due fronti. L’abuso di antibiotici. E il conseguente rischio ambientale-sanitario. Il dato più interessante, e preoccupante, non è la cocaina. Questa viene quasi totalmente abbattuta dal sistema di trattamento. È invece l’elevata concentrazione di antibiotici residui. Queste sostanze, digerite ed espulse dal corpo umano, non vengono del tutto trattenute dagli impianti. Finiscono nei corsi d’acqua. Provocando effetti ecologici gravi. E un rischio concreto di antibiotico-resistenza. È un tema che riguarda tutti. E necessita di risposte urgenti per le acque reflue Varesotto.

    La sfida dei microinquinanti nelle acque

    Il tema dei microinquinanti nelle acque reflue è globale. Non riguarda solo il Varesotto. Composti come farmaci, droghe, ormoni e prodotti chimici. Entrano nel ciclo idrico. Spesso non sono completamente rimossi dai trattamenti tradizionali. Anche a basse concentrazioni. Possono avere effetti a lungo termine su ecosistemi e salute umana.

    La ricerca scientifica è fondamentale. Permette di identificare queste sostanze. Di misurarne la concentrazione. E di valutarne l’impatto. Il lavoro di Alfa Srl è un esempio virtuoso. Ha fornito dati concreti. Questi dati sono cruciali. Servono per comprendere la diffusione. E per sviluppare soluzioni.

    La presenza di microinquinanti non significa necessariamente un pericolo immediato. La loro tossicità dipende dalla dose. E dal tempo di esposizione. Ma il principio di precauzione è doveroso. Dobbiamo ridurre al minimo la loro presenza nell’ambiente. Per proteggere la biodiversità. E la salute umana.

    Il ruolo degli impianti di depurazione

    Gli impianti di depurazione moderni svolgono un lavoro straordinario. Rimuovono gran parte degli inquinanti tradizionali. Ad esempio, i carichi organici. E i nutrienti. I dati dello studio confermano l’efficacia del sistema di Lonate Pozzolo. Oltre il 95% di antibiotici e droghe viene rimosso. Questo è un risultato eccellente. Specialmente considerando la complessità di queste molecole.

    Tuttavia, anche un 5% residuo può essere problematico. Soprattutto per sostanze bioattive come gli antibiotici. Richiede nuove tecnologie di trattamento. Ad esempio, l’ossidazione avanzata. O la filtrazione su carboni attivi. Queste soluzioni sono costose. Ma necessarie. Per un’eliminazione quasi totale dei microinquinanti.

    Gli investimenti in infrastrutture sono vitali. Non solo per la depurazione. Ma anche per la rete fognaria. È importante prevenire le perdite. E garantire che tutti i reflui siano convogliati agli impianti. Solo così si può avere un controllo efficace.

    La minaccia dell’antibiotico-resistenza

    La vera urgenza, come sottolineato, riguarda gli antibiotici. La loro presenza nell’ambiente è un fattore di rischio. Contribuisce alla diffusione dell’antibiotico-resistenza. Questo fenomeno è una delle maggiori minacce alla salute globale. Rende i batteri resistenti ai farmaci. E le infezioni sempre più difficili da curare.

    Gli antibiotici entrano nel corpo umano. Fanno il loro effetto. Ma una parte viene espulsa non metabolizzata. Attraverso urina e feci. Questi residui finiscono nelle acque reflue. Se non completamente rimossi, raggiungono fiumi e laghi. Qui, possono entrare in contatto con batteri ambientali. Favoriscono lo sviluppo di geni di resistenza. Questi geni possono poi essere trasferiti a batteri patogeni per l’uomo.

    La responsabilità non è solo degli impianti di depurazione. È un problema che parte dall’uso. E dall’abuso di antibiotici. La prescrizione deve essere appropriata. L’assunzione deve seguire le indicazioni del medico. Non vanno gettati nel gabinetto o nel lavandino. Devono essere smaltiti correttamente. Nelle farmacie o nei punti di raccolta specifici.

    Il ruolo della politica e delle istituzioni

    La politica ha un ruolo chiave. Deve tradurre i risultati della ricerca in azioni concrete. Francesco Carbone, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, lo sottolinea. Serve un dibattito serio a livello nazionale. Per affrontare il problema in modo coordinato.

    Le istituzioni devono investire in monitoraggio. Continuare a mappare la presenza di microinquinanti. E sviluppare nuove tecnologie. Ma anche in prevenzione. Promuovere campagne di sensibilizzazione. Sull’uso corretto degli antibiotici. E sul loro smaltimento.

    La collaborazione tra diversi attori è essenziale. Enti di ricerca come l’Istituto Mario Negri e l’Università dell’Insubria. Aziende di gestione idrica come Alfa Srl. Autorità sanitarie. E istituzioni politiche. Solo lavorando insieme si possono trovare soluzioni efficaci.

    Il Governo Meloni è chiamato a fare la sua parte. Con serietà e responsabilità. Le politiche ambientali devono essere prioritarie. La protezione delle risorse idriche è un investimento per il futuro.

    Consapevolezza e responsabilità condivisa

    Il messaggio chiave è la consapevolezza. E la responsabilità condivisa. Non dobbiamo cadere nell’allarmismo. Lonate Pozzolo non è un’anomalia. È una risorsa. E la provincia di Varese si dimostra proattiva. Trasparente. E tecnicamente all’avanguardia. Grazie al lavoro di ricerca.

    Ogni cittadino ha un ruolo. Dalle piccole azioni quotidiane. Come non scaricare farmaci nel lavandino. Fino alla partecipazione al dibattito pubblico. Il nostro comportamento influisce sulla qualità dell’acqua. E sulla salute dell’ambiente.

    La trasparenza dei dati è un diritto dei cittadini. E un dovere delle istituzioni. Informare correttamente è fondamentale. Evita paure infondate. E promuove un coinvolgimento costruttivo.

    Lonate Pozzolo. Il caso delle acque reflue Varesotto è un esempio. Di come scienza, politica e società civile possano collaborare. Per affrontare sfide complesse. E per costruire un futuro più sostenibile. Dobbiamo essere vigili. E proattivi. Per garantire un ambiente sano per tutti. E per le generazioni future.

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